martedì 29 gennaio 2008

SPMIB FUTURE: AUSPICABILE UNA CHIUSURA SOPRA 34930 .


Non ci sono grosse novità da segnalare per il nostro derivato; assisteremo prima di una decisa direzionalità a varie sedute interlocutorie ma determinanti per comprendere l'evoluzione futura di questo movimento di rimbalzo.
In caso di chiusura superiore ai 34930, aprirò una posizione long utilizzando 2 contratti del fratello minore e cioè il mini. Provvederò in ogni caso alla loro chiusura in caso di apertura, il giorno successivo, al disotto dei 34780.

INDICI AMERICANI: UN RALLY SENZA VOLUMI.


La giornata di ieri si è chiusa con interessanti guadagni che hanno coinvolto tutti i principali indici; l'unico neo sono i volumi molto bassi. Si tratta di una settimana importante e gli occhi sono tutti puntati sulle mosse della Fed che addirittura potrebbe portare i tassi reali in terreno negativo, per tamponare la caduta contemporanea del valore degli immobili e delle azioni; la crescita del valore degli immobili è stato nel recente passato il volano di una situazione economica in costante evoluzione positiva; ora che anche quell'asset si sta deteriorando, la situazione sta diventando altamente destabilizzante per le finanze personali; oltre alle note difficoltà a far fronte al pagamento dei mutui, i problemi relativi al credito al consumo si aggraveranno anche a causa della disoccupazione in aumento e dei crescenti costi energetici.
Le previsioni sono per un abbassamento dei tassi d'interesse di mezzo punto tale da arrivare al livello del 3% e quindi tassi reali negativi che rappresenterebbero una terapia d'urto in una situazione di emergenza; contribuirebbero essenzialmente a dirottare la liquidità verso i consumi e sicuramente non senza effetti collaterali.
Per quanto concerne la situazione grafica dei tre principali indici, è determinante per il Dow Jones il superamento dei 12600, per il Nasdaq Composite il livello dei 2465 e infine per l'S&p500 sarà determinante portarsi sopra i 1385 per poter assistere ad una continuazione della salita.

A2A: LONG SOPRA I MASSIMI DEL LAST ENGULFING.


Come anticipato nei post precedenti, avrei preso in considerazione un operazione long per alcuni titoli che presentavano il pattern last engulfing e così è stato per A2A; ho intrapreso una posizione long a 2,67 e ho posizionato lo stop loss a 2,60 in chiusura.

domenica 27 gennaio 2008

SPMIB FUTURE: PRIMI 3 MINIMI CRESCENTI DEL 2008.


I tre minimi crescenti, i primi del 2008, testimoniano la timida volontà del mercato di realizzare un rimbalzo. L'impostazione di medio termine è chiaramente ribassista e le prime resistenze da superare per scongiurare nuovi minimi, sono poste a 35250 e 35850. La settimana sarà condizionata dalle decisioni della Fed che dovrebbe tagliare di un altro 0,25% i tassi d'interesse; sembra una decisione ormai scontata ma le preoccupazioni maggiori riguardano gli effetti che scaturiranno dall'effetto combinato dell'abbassamento dei tassi e delle politiche di alleggerimento fiscale; la crescita è probabilmente rallentata ad un tasso annuo dell'1, 2% da ottobre a dicembre, il tasso di disoccupazione è sui massimi degli ultimi 2 anni e le spese al consumo, che da sole rappresentano più dei due terzi dell'economia, nel mese di dicembre hanno subito un rallentamento: un quadro non propriamente idiallico.

venerdì 25 gennaio 2008

ENI,TELECOM, UNICREDITO: PROSSIMO IL SEGNALE LONG


In considerazione dell'Engulfing bullish sui titoli precedentemente elencati, entrerò long in :
ENI: in caso di chiusura al disopra di 22,10;
TELECOM: in caso di chiusura sopra 2,055
UNICREDITO: in caso di chiusura al disopra di 5,15.
ENEL: in caso di chiusura al disopra di 7,42.
Per quanto concerne TERNA, il livello di entrata è stato superato in gap e quindi evito di entrare.

mercoledì 23 gennaio 2008

LAST ENGULFING PATTERN SU ALCUNI TITOLI.




Allego il grafico di alcuni titoli dell'Spmib40 che presentano un Last Engulfing Bullish Pattern, considerato come un punto d'inversione per le forze rialziste al superamento dei massimi dell'ultima candela nera. Si tratta di A2A, eni, Fiat, Telecom e Terna.

UNICREDITO: CHIUSURA PESANTEMENTE NEGATIVA.


La sessione odierna si è chiusa con Unicredito in forte perdita e non è scattato il buy; il piercing pattern che avevo segnalato per ora non ha assolutamente influito sulle quotazioni del titolo, ma addirittura con un apertura al disopra dei massimi del giorno precedente, ha sicuramente indotto molti operatori a credere che il movimento potesse avere un qualche seguito al rialzo. Lo stesso pattern, come si vede dal grafico, è comparso sul titolo Generali ed anche in questo caso il tutto si è risolto in un ennesimo bluff. Operazioni al rialzo in ottica speculativa per entrambi i titoli al superamento rispettivamente per Generali di 29,4 e di 5,15 per Unicredito con stop loss nel primo caso al disotto dei 28,80 e di 4,7 per il secondo.

UNICREDITO: IL PIERCING PATTERN POTREBBE ESSERE IL PRIMO SEGNALE DI UN INVERSIONE.


Come anticipato nei post precedenti ci si avvia verso una fase caratterizzata da forte volatilità durante la quale operare presuppone un buon livello di esperienza e di capacità di adattarsi con rapidità ai cambiamenti repentini del mercato; a prima vista risalta sul grafico giornaliero di Unicredito un piercing pattern che indica chiaramente che ai livelli di prezzo a cui è giunto il titolo c'è una ferma determinazione negli acquisti; ribadendo ancora una volta di più che la prudenza è d'obbligo e che in caso di acquisto è consigliabile entrare con quantità ridotte rispetto ai quantitativi abituali, ritengo che un acquisto in ottica speculativa possa essere intrapreso in chiusura se il il prezzo sarà al disopra dei 5,1050 e con stop loss sotto i 5 euro.

martedì 22 gennaio 2008

IN ATTESA DI TEMPI MIGLIORI


Il terrore della recessione ha contagiato ormai i mercati di tutto il mondo e il sell-off è diventato sistematico; per ora restiamo a guardare e per chi non è avvezzo alle operazioni short e ad operare in condizioni di forte volatilità, ritengo che sia la cosa migliore da fare; l'ipotizzata tenuta del supporto a 35000 si è rilevata infondata in quanto il livello è stato spazzato via con estrema facilità e ormai i 32000 sembrano dietro l'angolo. Durante le fasi di panic selling, l'analisi tecnica si mostra poco efficace e quindi in attesa che il mercato dia segnali incoraggianti è inutile anticipare l'eventuale inversione che prima o poi ci sarà o quanto meno si rientrerà in parametri di volatilità più accettabili. Operazioni al rialzo solo in ottica speculativa e per trader esperti ma per chi ha delle posizioni azionarie diventa determinante l'utilizzo di operazioni di copertura tramite opzioni o derivati; si tratta ovviamente di soluzioni che prevedono conoscenze tecniche alquanto sofisticate.

sabato 19 gennaio 2008

INDICE DAX: IL LIVELLO DEI 7500 NON E' BASTATO A FERMARE LA DISCESA.


La forza relativa dimostrata dall'indice dax fino a qualche settimana fa sembrava scongiurare ulteriori approfondimenti della discesa; il trading range 7500-8100 poteva reggere ancora per qualche tempo, ma i dati macroeconomici hanno iniziato a pesare anche per l'economia traino dell'Europa. E' legittimo a questo punto considerare il periodo che va da luglio a dicembre dell'anno scorso una fase di distribuzione che probabilmente non ha esaurito ancora i suoi effetti. E' altresì possibile attendersi in caso di ulteriore discesa che il livello dei 7000 possa essere l'approdo ideale di tale movimento ribassista.

INDICI AMERICANI: RIMBALZO POSSIBILE, MA IL NERVOSISMO PREVALE.







Le parole sussurrate dall'ex presidente della Fed Greenspan qualche mese fa trovano conferme nei timori sempre più crescenti di un economia ormai per molti ufficialmente entrata in recessione. Solo 19 americani su 1000 ritengono che l'America la possa evitare, mentre il 57% è fermamente convinta che il paese è destinato ad entrare in recessione; un altro 19% crede che il paese sia ormai in recessione; ciò che preoccupa di questa inchiesta condotta da Fortune Magazine è che circa la metà dei partecipanti al sondaggio ha tagliato le proprie spese rispetto all'anno scorso e molti sono i dubbi sulla reale efficacia del piano del Presidente Bush che attraverso sgravi fiscali di circa 150 miliardi di dollari , cercherà di stimolare l'economia. L'indice S&P500 questa settimana ha perso il 5,4% , il calo più pesante dal luglio 2002; sicuramente non è andata meglio al Dow Jones e al Nasdaq calati di oltre il 4%. Gli indici si stanno avvicinando inesorabilmente alla soglia che delinea un bear market con perdite di almeno il 20%; sia il Dow che l'indice S&p500 hanno perso ormai il 15% dai massimi del 9 ottobre scorso mentre il Nasdaq composite ha lasciato sul terreno il 18% dal suo massimo registrato il 9 ottobre scorso. Per quanto concerne l'indice Russell 2000 che comprende aziende di media grandezza, la perdità ha ormai superato il 20% dai suoi massimi del 13 luglio scorso. Per ora la paura cresce e stiamo entrando in una possibile fase di panic selling che lascerebbe intendere che il declino sta inesorabilmente giungendo alla fine.
Graficamente siamo su livelli che giustificherebbero un rimbalzo ma la loro perdita determinerebbe conseguenze ancora più serie; non è rassicurante che l'indice S&P500 si sia portato al disotto dei 1370 punti ma la fascia 1280-1230 potrebbe fungere da cuscinetto ad eventuali approfondimenti ribassisti. La rottura di 12800 da parte del Dow Jones Industrial ha determinato un deterioramento della situazione grafica ma il livello fra 12000 e 11500 potrebbe creare le condizioni per un accumulazione capace di rovesciare le sorti dell'indice stesso; anche per il Nasdaq composite sembra che i livelli fra 2350 e 2150 possano essere sufficienti ad arrestare le forze ribassiste.

giovedì 17 gennaio 2008

SPMIB FUTURE: NEI PROSSIMI MESI TRADING RANGE FRA 37500 E 35000


L'ultimo baluardo che sorreggeva il derivato sembra definitivamente espugnato; la potenziale formazione a bandiera(flag) sembra essere a sua volta svanita e allora le probabilità già avanzate in qualche post precedente ritornano alla ribalta: sarà nella fascia 35000 e 37500 che si svilupperà l'azione nei prossimi mesi. L'invito alla cautela è sempre attuale e considerato il livello di ipervenduto a questo puntonon sono da escludere rimbalzi, che devono essere tradati sempre avendo in mente il quadro generale e la situazione contingente.

martedì 15 gennaio 2008

FIAT: CHIUSA OPERAZIONE CON RAMMARICO.


A fine sessione come anticipato nel precedente post, ho provveduto a chiudere la posizione in Fiat; il rammarico è solo quello di aver individuato il target e di non averne preso profitto; nel complesso l'operazione poteva essere più proficua ma lamentarsi non serve a niente.

SPMIB FUTURE: ROMPE SENZA INDUGI I 37500.


La sensazione che fosse in formazione un bottom da dove ripartire è stata messa a dura prova nella sessione odierna; le pressioni provenienti da oltreoceano hanno aumentato le spinte ribassiste; è da parecchio tempo che non sto proponendo operazioni sul derivato nostrano in quanto i mercati stanno attraversando una fase di estremo nervosismo che rende l'operatività alquanto difficile; per ora il derivato rimane ancora inserito in una probabile formazione a bandiera, ma restano a questo punto molto labili le possibilità che possa restarne ancora a lungo all'interno e la conseguenza di ciò sarebbe la negazione della figura e l'inizio di una fase ancora più traumatica.

lunedì 14 gennaio 2008

FIAT:ADEGUAMENTO STOPPROFIT A 16,5.



Alzo lo stopprofit a 16,5 ; in caso di mancato superamento dei 17,5 domani provvederò alla chiusura dell'operazione a fine seduta.

venerdì 11 gennaio 2008

FIAT: STOP PROFIT A 16,30


In presenza di un mercato fortemente volatile sono consigliabili operazioni di breve respiro e allora la diligenza di un buon padre di famiglia vorrebbe che l'operazione fosse chiusa in presenza di un gain accettabile; non è stato così e allora mi propongo uno stop profit a 16,30, poco sotto i minimi odierni e attendo fiducioso gli eventi.

SPMIB FUTURE: CONTINUA IL FLIRT CON IL SUPPORTO.


Non ci sono grosse novità per il derivato; la sensazione che se ne ricava è che gli investitori stiano valutando la forza del supporto a 37500; la sua tenuta, testata in varie occasioni, potrebbe dare il là alle ricoperture e quindi potrebbe dare inizio ad un corposo rimbalzo. Come anticipato nei precedenti post, fino a che le quotazioni rimangono all'interno della flag, che è una figura di continuazione, probabilmente non si assisterà a grossi sconvolgimenti; ma le certezze non sono di questo mondo e più che valutare la convenenienza, l'eventuale rischio a cui si è sottoposti e gli eventuali utili che ne possano derivare, non si può fare altro.

FIAT: SOLO UNA FLAG IN FORMAZIONE E POI RICOMINCIA LA DISCESA??


Aver voluto forzare le chiare indicazioni del grafico che ne sconsigliavano l'entrata long, porta a mettere in discussione la decisione presa e a trovare i potenziali elementi negativi che si potrebbero verificare; fra essi sicuramente la probabile formazione di una flag : sotto forma di un parallelogramma e con inclinazione opposta al trend, lascerebbero pensare che ci si trovi solo di fronte ad un rimbalzo. Per ora lascio invariato lo stoploss e in attesa del target se mai ci sarà, ne osservo gli eventuali sviluppi.

mercoledì 9 gennaio 2008

SPMIB/FUTURE: ANCORA AL DISOPRA DEI 37500.


Il nervosismo è ancora protagonista assoluto dei mercati; i timori sempre crescenti di una recessione in America spingono i mercati a correggere; e non potrebbe essere diversamente in quanto in genere durante una recessione ci si aspetta un calo fra il 20% e il 30% delle quotazioni a seconda di quanto lungo sarà il periodo recessivo. Oggi pur in presenza di titoli fortemente penalizzati, il derivato è riuscito ancora a tenersi sopra il livello dei 37500, ma si sta sempre più pericolosamente approssimandosi. Nei post precedenti ho già avuto modo di sottolineare che la discesa al disotto dei 37500 aprirebbe un potenziale scenario che vedrebbe le quotazioni inserite in un ampio trading range fra 35000 e 37000.

FIAT: LONG A 16,20, STOPLOSS STRETTO 15,80


Pur non essendoci alcune evidenze grafiche che giustifichino l'entrata long, provo a sfruttare le potenziali prerogative di inversione dell'hammer comparso ad inizio settimana. Il target neppure eccessivamente ambizioso lo pongo a 17,5.

martedì 8 gennaio 2008

SPMIB/FUTURE: I 37500 LIVELLO SPARTIACQUE.






Il nuovo anno non è iniziato con i migliori auspici; le tensioni e le preoccupazioni sul reale stato della salute dell'economia americana con tutte le prevedibili ripercussioni sul resto del mondo, determinano un certo nervosismo che rende complicato operare avendo ben chiari gli sviluppi possibili. Sottolineo ancora una volta la debolezza cronica del nostro listino rispetto a quello dei principali paesi europei e a quanto sembra sta assumendo le caratteristiche di un una vera e propria debolezza strutturale.

Il grafico mi sembra eloquente almeno per il derivato nostrano: si naviga a vista in un orizzonte ben delimitato: 39700 rappresenta il livello che ridimensiona le velleità rialziste e 37500 che sorregge le ambizioni ribassiste. Un elemento che lascia ben sperare (vedi grafico settimanale) è la formazione di una flag; si tratta di una figura di continuazione caratterizzata dallo sviluppo dei prezzi all'interno di un canale di direzione opposta a quella del trend principale. Operativamente operazioni long al superamento dei 38300 con 150 punti di stop loss .

lunedì 7 gennaio 2008

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sabato 5 gennaio 2008

BILANCIO SETTIMANALE NEGATIVO.



Riprendo a scrivere sul post dopo la pausa natalizia e oltre ad augurare a tutti di aver trascorso bene le festività, mi auguro di poter essere all'altezza del mercato e di poter chiudere un anno con risultati positivi. La prime tre giornate del nuovo anno si chiudono con un bilancio negativo(a questo proposito sono molto eloquenti i grafici settimanali) e a parte l'endemica debolezza del nostro mercato, la flessione ha interessato un po tutti i mercati mondiali. L'indice SPmib40 è ormai prossimo ai minimi di novembre scorso e chiude la settimana con un ripiegamento del 2,86% in linea con gli altri principali mercati europei. I minimi di novembre sono un livello da monitorare e una discesa al disotto dello stesso rischierebbe di portare il mercato in prossimità dei 35000, con valore intermedio i 36800. Per quanto concerne il il Mibtel, le quotazioni si sono portate già al disotto dei minimi di novembre e una discesa sotto i 28200 porterebbe l'indice sui minimi dell'estate di due anni fa a 26500.
Le motivazioni della debolezza sono ampiamente sottolineate nelle pagine dei giornali e in genere sono fra gli argomenti fondamentali dei principali telegiornali; ma senza scomodare economisti di rango ci rendiamo conto giorno dopo giorno che la fase che stiamo vivendo non è sicuramente fra le migliori; i continui aumenti colpiscono indiscriminatamente tutto ciò che ci permette di vivere una vita dignitosa a partire dai generi alimentari e in genere tutto ciò che ha un rapporto diretto con l'energia; con l'aumento dell'inflazione che sentiamo in maniera maggiore rispetto alle cifre che ci vengono proposte il potere d'acquisto degli stipendi diventa sempre più basso; le politiche economiche fin qui adottate hanno fittiziamente mirato al risanamento dei conti pubblici ma nel frattempo le finanze personali sono state completamente stravolte; la pazzia di voler utilizzare il granturco come biocarburante e arrivare a coprire il 20% dei combustibili per motore con fonti biologiche entro il 2020 rischia di mettere in serie difficoltà proprio le famiglie più povere e sinceramente pensare che il prezzo del grano e del mais possa essere legato a quello del petrolio apre degli scenari veramente sconcertanti per la popolazione mondiale.
Tornando ai possibili scenari per la prossima settiman, ritengo che considerata la fragilità del quadro non siano da escludere ulteriori flessioni e quindi la prudenza sarà la parolo d'ordine; è consigliabile restare fuori dal mercato in attesa di capire l'evoluzione del mercato nelle prossime settimane.