domenica 30 novembre 2008

INDICE SPMIB40: LA TENDENZA DI FONDO RIMANE RIBASSISTA MA NON SI ESCLUDE UNA FASE DI MOMENTANEA RIPRESA.






E' a partire dall'anno 2000 che ci stiamo abituando allo scoppio di bolle economiche le più svariate; la bolla dei tecnologici nel 2000 partiva del presupposto che i titoli non dovevano essere valutati per i risultati presenti ma per le enormi potenzialità future e che quindi a prescindere dal price earning, le quotazioni non potevano che salire senza alcun rapporto con la realtà; sappiamo bene com'è andata a finire e c'è chi si lecca ancora le ferite di quella pazzia collettiva finita in tragedia; con il calo dei tassi poi è toccato agli immobili e poi quella devastante delle materie prime; l'aumento vertiginoso della farina ha contribuito ad acuire le forti differenze fra chi si alza da tavola con un pericoloso surplus calorico e chi invece lotta contro i malesseri derivanti dalla mal nutrizione; infine qualche settimana fa sembrava che all'improvviso si fossero prosciugati i pozzi di petrolio con le quotazioni prossime ai 150 dollari; le analisi delle principali case d'investimento non facevano che rafforzare la tesi di un prezzo del petrolio ancora più caro dei massimi raggiunti in ques'anno ; in poche settimane, però, il prezzo del barile è arrivato vicino 50 dollari e non è da escludere che nelle prossime settimane il prezzo del barile possa scendere addirittura sotto i 40 dollari; stendo un velo pietoso su quanto il sistema bancario sia riuscito ad architettare in preda all'ossessione dei profitti sempre più alti: la corsa all'oro di pochi, la cupidigia del guadagno e la convinzione di poter essere in grado di poter battere sempre e comunque il mercato, ha contribuito all'impoverimento di milioni di persone. E' giunto il momento di mettere al centro della scienza economica il suo principale protagonista: l'uomo : un percorso etico, sostenibile , deve poter considerare l'economia uno strumento utile per il progresso dell'uomo, per il suo benessere e soprattutto per la sua tranquillità; il concetto di tranquillità fa subito venire in mente il calvario di migliaia di persone alle prese con l'euribor; è inconciliabile ed inaccettabile il binomio acquisto casa (bene rifugio e di primaria importanza) e l'utilizzo di parametri finanziari altamente speculativi per raggiungere quel fine.
Per quanto concerne l'aspetto tecnico, si vede chiaramente dal grafico che dopo un doppio minimo(stessa configurazione del Dax , del Footsie e dell'Ibex)) seppure non perfetto, l'indice ha tentato il rimbalzo ma c'è ancora tanta strada da fare prima di considerarsi fuori pericolo; nel breve è determinante il superamento dei 20.800 punti , oltre i quali ci sarebbe il tentativo legittimo di superare la parte superiore di questo potenziale trading range che si colloca ppunto nei presi dei 23.500. Va ancora una volta ribadito che c'è stato un allentamento della pressione delle vendite ma ancora non è possibile parlare di ripresa tout court; siamo prossimi ad un periodo dell'anno che statisticamente non dovrebbe essere caratterizzato da forti discese e anche se non ci sarà il classico rally natalizio, si auspica almeno un trading range non eccessivamente ampio. E' consigliabile continuare l'accumulo in etf azionari sempre tenendo ben presente la propria propensione al rischio e senza sbilanciare in maniera eccessiva il prorpio protafolgio ma tenendo ben in mente le giuste proporzioni da riservare all'investimento azionario.

domenica 23 novembre 2008

INDICE SHANGAI COMPOSITE: CONTINUA IL CONSOLIDAMENTO SUI MASSIMI RELATIVI A 2000 PUNTI


L'indice cinese ha iniziato la fase di accumulazione di breve a partire dalla fine del mese di ottobre scorso; da quel consolidamento è nato il movimento di rimbalzo che al momento è ancora in essere; la fase interlocutoria attuale, sui massimi relativi a circa 2000 punti, ha preso la forma di una flag rialzista che dovrebbe in tempi brevi proiettare l'indice verso i 2300 punti.

INDICE NIKKEI: I MINIMI DEL 2003 PER ORA REGGONO.


L'indice giapponese è seriamente impegnato al test del supporto del 2003 a 7500 punti; è determinante, per evitare il peggio , che l'indice riesca a mantenersi sui livelli attuali,; la forte situazione di ipervenduto potrebbe innescare una reazione di ritracciamento che troverebbe la prima zona di resistenza fra 10.000 e 10800. La perdita dei 7500 punti proietterebbe l'indice al disotto dei 5000 punti.

INDICE DAX: L'ABBANDONO DEI 4000 PUNTI RENDEREBBE CONCRETA LA POSSIBILITA' DI UN RAGGIUNGIMENTO DEI MINIMI DEL 2003.


Il ritracciamento dai massimi di ottobre 2007, come si vede nel grafico mensile, ha superato ampiamente il 61,8% ; se i minimi di agosto 2004 posti a circa 3600 punti non dovessero reggere, allora toccherà anche all'indice tedesco avvicinarsi e forse portarsi al disotto dei minimi di marzo del 2003. A questo punto, per evitare il peggio, è determinante che l'indice non si porti al disotto dei livelli attuali ; come si vede dal grafico, infatti, l'indice sta lambendo la parte inferiore della cloud che in questo caso sta fungendo da ottimo supporto e potrebbe rappresentare un potenziale punto di partenza del rimbalzo.

SP500: IL GRAFICO MENSILE MOSTRA L'IMPORTANZA DEL SUPPORTO A 800 PUNTI.


L'indice SP500 ha rotto il supporto a 800 e poi ha ritracciato ritestando quel livello che è diventato resistenza; se il tentativo di riportarsi sopra gli 800 dovesse fallire , allora diventerebbe plausibile l'ipotesi di un mercato orso di lungo termine; il grafico mensile dell'Sp500 mostra chiaramente l'importanza degli 800 punti e al disotto dei quali la situazione diventerebbe ancora più grave di quanto si possa immaginare. Un eventuale rimbalzo, favorito da un improbabile miglioramento della situazione economica o come reazione ad un mercato altamente in ipervenduto, oltre che come dimostrazione di fiducia nell'amministrazione che si insedierà nel nuovo anno, dovrà fare i conti con la forte zona di resistenza che inizia appena sopra i 1000 punti.

DOW JONES INDUSTRIAL AVERAGE: REGGE IL SUPPORTO A 7500.


La tendenza stagionale che vede il mercato azionario salire nei giorni del Ringraziamento potrebbe non essere confermata, in un anno in cui i fattori stagionali non sono stati rilevanti; come riporta lo STOCK TRADER'S ALMANAC, fra il mercoledì precedente il Thanksgiving e il lunedì successivo, il Dow ha guadagnato circa 470 punti in 14 degli ultimi 20 anni . La prossima settimana sarà caratterizzata da molti dati macro ; in una fase di grande incertezza , l'Sp500 ha raggiunto i minimi degli ultimi 11 anni e mezzo; le incognite sul programma di salvataggio dei principali costruttori automobilistici pesano sul destino di milioni di lavoratori, e Citigroup ormai sotto i 4 dollari non lasciano molto spazio all'ottimismo; lunedì il Presidente Obama annuncerà formalmente la squadra economica che lo coadiuverà durante il suo mandato e ciò potrebbe rassicurare gli investitori e rappresentare una sorta di momentaneo supporto alle quotazioni azionarie.
Per quanto concerne l'aspetto meramente tecnico, il livello di 8000 punti del Dow, più volte testato, ha finito per essere violato; la rottura degli 8000 punti ha trovato supporto a 7500, livello da cui partì nel 2003 il graduale movimento di rafforzamento dell'indice che in circa quattro anni ha raggiunto i massimi di ottobre del 2007; il movimento accompagnato da un importante aumento di volumi ha consentito anche il superamento degli 8000, oramai diventati resistenza. Nelle prossime sedute il superamento degli 8500 proietterebbe l'indice vicino ai 10.000 punti.

martedì 18 novembre 2008

SP500: IL TEST DEI MINIMI NON INNESCA IL RIMBALZO.


L'indice più rappresentativo del mercato americano ha perso quest'anno più del 40% e circa il 48% dal suo massimo di ottobre 2007; è probabilmente destinato a chiudere l'anno con la perdita maggiore a partire dalla grande depressione quando, nel 1931 perse il 47%..
Probabilmente ci saranno nuovi minimi; sotto 800 non è da esludere un ulteriore affondo fino al supporto a 680; ma una cosa è certa: occorrerà molto tempo per formare una base dalla quale il mercato può ripartire, e considerata la gravità della situazione, non è escluso che questo processo di consolidamento possa durare 8-12 mesi . Ancora troppi indicatori puntano ad una continuazione della discesa tra cui il maggior numero di azioni in perdita rispetto a quelle in guadagno, volumi più ampi durante le fasi negative rispetto a quelle positive ed infine il rendimento dei titoli di stato (Treasury note) che si è portato ai minimi storici dell'1,7%, a dimostrazione che gli investitori si tengono lontano dal rischio.
Dopo il rimbalzo dell'11% del 13 novembre scorso , giornata in cui ha ritestato per la terza volta i minimi di ottobre, l'indice ha perso più del 6% negli ultimi due giorni ; l'incapacità di rimbalzare dopo il retest dei minimi è sicuramente un elemento negativo, e se i livelli attuali non saranno tenuti allora l'ipotesi di una continuazione del ribasso diventerà una realtà.

DOW JONES INDUSTRIAL: DETERMINANTE IL SUPPORTO A 8000.


Il supporto a 8000 del Dow si è rilevato finora estremamente importante e rappresenta una barriera psicologica per il mercato. Per la seconda volta il supporto viene violato intraday ma, a conferma dell'importanza dello stesso, segue un rimbalzo violento. Quindi fino a che quel supporto non sarà violato in maniera definitiva, la situazione non dovrebbe evolversi in maniera peggiorativa rispetto a quanto è accaduto finora.

domenica 16 novembre 2008

INDICE SPMIB40: IL PEGGIO E' ALLE SPALLE???


La volatilità non accenna a diminuire ma anzi regna sovrana e contruibuisce ad aumentare il clima d'incertezza; un elemento positivo che va sottolineato è che le vendite si sono concentrate su particolari titoli e settori senza prendere di mira l'intero listino (i telefonici e le utilities per esempio stanno mostrando una certa forza relativa); il mercato ha ormai chiara la situazione finanziaria ed economica che si andrà profilando nei prossimi mesi ed è pronto per il peggio; l'unica sorpresa quindi potrebbe essere l'arrivo di buone notizie . La recessione probabilmente colpirà il nostro paese in misura maggiore rispetto agli altri paesi e per il 2009 le previsioni non lasciano sperare in niente di buono; la crisi finanziaria ha pesantemente contagiato l'economia reale e ci vorranno molti mesi prima di un miglioramento.
A livello tecnico sembra che si sia delineata una fascia di trading che va parte da 20.000 e trova forte resistenza a 23500; si nota, inoltre, la formazione di un potenziale 1-2-3 low di Joe Ross che al disopra dei 23500 darebbe un segnale di acquisto.

domenica 9 novembre 2008

INDICE SPMIB40: FRA 21.000 E 23.000 SI DECIDERANNO LE SORTI DEL MERCATO.


La trafila di notizie negative non accenna a diminuire; il crollo del settore immobiliare, la crisi finanziaria e la conseguente recessione hanno determinato un netto rallentamento della spesa per consumi; il settore automobilistico sempre più in difficoltà spera in un ennesimo intervento pubblico per evitare il tracollo; in sintesi il quadro macroeconomico americano sta sempre più peggiorando e le ripercussioni sui mercati globali non tarderanno a farsi sentire. Infine la situazione del mercato del lavoro diventa sempre più critica ; nel solo mese di ottobre sono stati persi circa 240.000 posti di lavoro e da inizio anno ormai i posti persi sono circa 1,2 milioni. Intanto la Cina, quarta economia al mondo e fra i più grandi protagonisti dell'espansione globale, ha deciso un piano di stimoli economici di circa 586 miliardi di dollari; lo stanziamento, equivalente a circa un quinto del prodotto interno lordo, sarà usato entro il 2010 per sostenere l'economia.
Tornando al nostro indice più rappresentativo, sembra che i minimi di ottobre possano reggere e quindi la probabilità di un recupero delle quotazioni è ancora molto alta. Come anticipato in qualche post precedente, la resistenza dinamica a 23000 poteva rappresentare un potenziale ostacolo al rafforzamento dell'indice e difatti le quotazioni non si sono spinte molto di più rispetto a quel valore; le aspettative nel breve si concretizzeranno al rialzo, al superamento di 23.000 mentre al ribasso, sembra ormai che il livello dei 21.000 possa rappresentare un valido supporto. Il mercato è ancora in una fase molto delicata e i possibili sviluppi futuri non sono facilmente delineabili; siamo in mezzo al guado e a metà strada fra la ripresa iniziata a fine ottobre che dovrà essere confermata e non molto lontano dai minimi, la cui rottura porterebbe ad ulteriori flessioni.

lunedì 3 novembre 2008

IL MERCATO E' IL PIU' VOLATILE DEGLI ULTIMI 80 ANNI.






















Il grafico allegato, pubblicato dal New York Times, mostra in maniera incontrovertibile che il mercato dei nostri giorni in riferimento all'analisi dell'indice più rappresentativo del mercato americano e cioè l'SP500, risulta essere il più volatile degli ultimi 80 anni. Il grafico prende in considerazione i mesi durante i quali si riscontrano chiusure con almeno un risultato negativo o positivo del 4% o più in almeno cinque giorni; la differenza come si evince dal grafico, pende dalla parte di quelle negative nel mese di ottobre scorso arrivando ad un totale di 9, rispetto ai 7 del crash dell'ottobre e del novembre del 1929;la fortissima volatilità dello scorso mese di ottobre fa apparire il crash del 1987 quasi come una normale fase di profit taking.

domenica 2 novembre 2008

INDICE SPMIB40: L'ULTIMA SETTIMANA DEL MESE ALL'INSEGNA DELLA POSITIVITA'.


Si conclude bene l'ultima settimana del mese anche grazie alla forte situazione d'ipervenduto; ma oltre ciò, sembra che fra gli operatori stia tornando un certo ottimismo anche in considerazione del fatto che la settimana prossima oltre al probabile taglio dei tassi d'interesse, ci saranno le elezioni presidenziali, il cui esito sarà fondamentale per poter comprendere che tipo di provvedimenti saranno messi in campo, per risolvere la crisi più difficile a partire dal dopoguerra.
La recessione che probabilmente stiamo già vivendo comporterà un profondo cambio delle nostre abitudini che finiranno inevitabilmente per peggiorare la situazione economica globale; la paura della recessione ci spinge a consumare meno e a risparmiare di più e a giudizio di John Maynard Keynes una diminuzione dei consumi non fa altro che allungare il periodo della recessione; ma l'aumento della propensione al risparmio generalmente comporta anche alcuni benefici tra cui l'abbassamento dei tassi d'interesse che finiranno per incoraggiare nuovi investimenti.
A livello grafico, il consolidamento al disopra dei 20500 lascia ben sperare per le prossime sedute e il rimbalzo sembra destinato a proseguire almeno fino a 23.000. E' molto probabile assistere a questo punto a prese di beneficio e allora sarà importante che il movimento correttivo non riporti l'indice al disotto dei 20500.