giovedì 23 dicembre 2010

UN AUGURIO DI BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO A TUTTI. I POST RIPRENDERANNO A PARTIRE DAI PRIMI DI GENNAIO.

domenica 21 novembre 2010

L'INCERTEZZA DI FONDO E LA DEBOLEZZA STRUTTURALE DEL NOSTRO MERCATO RENDONO DIFFICILE CREARE UNA BASE DA DOVE RIPARTIRE.

La crisi del debito che si sta diffondendo fra i paesi europei strutturalmente meno forti dovrebbe tenere lontano la speculazione dai nostri titoli di stato che sono posseduti in massima parte dai cittadini stessi; l'economista Roubini  è intervenuto sulla situazione del debito rimarcando la forte fragilità del sistema spagnolo che a fronte di un forte debito pubblico (circa mille miliardi di euro) ha un equivalente debito privato; in caso di necessità, le forti dimensioni del debito renderebbero molto difficile se non impossibile reperire fondi governativi o sovra nazionali in grado di  poter arginare la precaria situazione finanziaria di quel paese. L'italia sarà molto penalizzata dalla crisi del debito soprattutto in termini di crescita economica anche a causa dei forti tagli di bilancio mirati a ridurre il deficit; in assenza di forti investimenti e in una situazione politica a dir poco difficile, la ripresa sarà debole con ovvie conseguenza sul  mercato azionario. 
Il canale rialzista nel quale il nostro indice è inserito a partire dall'estate scorsa accompagna questo lento e difficile cammino: finora la parte inferiore di questo canale ha retto bene alle spinte ribassiste e ha rappresentato un ottimo occasione di acquisto; la forte resistenza posta fra 21500 e 21700 ha egregiamente svolto il suo ruolo antagonista e, in due occasioni, i tentativi di allungo si sono infranti proprio in questa zona; è evidente che si opera in ambiti molto stretti e c si attende che prima o poi il mercato si decida a prendere una direzione precisa; finora il mercato non ha dato segnali allarmanti tali da far temere crolli e tornare sui minimi di maggio ;  la situazione grafica depone per un evoluzione positiva dei corsi; è da quasi un mese che le quotazioni flirtano con la media mobile a 200 periodi e ogni presa di profitto è stata puntualmente tamponata dalla cloud sopra la quale sono ormai due mesi che l'indice è costantemente al di sopra sul grafico giornaliero, mentre su quello settimanale permane all'interno della cloud senza sconfinamenti da aprile scorso; si deduce che questa fase possa essere considerata di accumulazione e che si dovrà assistere ad una imminente fase positiva; ma non è del tutto scontato che si potrà assistere ad una salita indiscriminata che coinvolgerà tutto il listino come è avvenuto negli anni passati ma il mercato premierà singole storei concentrandosi su quei titoli che presentano forti potenzialità di crescita. 

domenica 7 novembre 2010

IN ATTESA DI UN CHIARO E FORTE MOVIMENTO DIREZIONALE.

Il grafico giornaliero continua a mostrare poca direzionalità e neppure il superamento dei massimi relativi del mese di agosto scorso è stato in grado di porre fine ad una situazione di stallo ed avere finalmente ragione della   resistenza posta a 21700; il nostro listino sconta il forte peso dei bancari, un settore dove ci sono ancora luci ed ombre ma molto è da imputare alle forti difficoltà  che la nostra economia è costretta a fronteggiare; non mette sicuramente di buon umore guardare il grafico dell'indice tedesco che dall'inizio dell'anno si è apprezzato di circa il 14% e che si è portato sopra i livelli del 2008 mentre noi  perdiamo circa il 9%  da inizio anno(abbiamo iniziato il 2010 a circa 23600) e i massimi del 2008 sono a circa 39000 punti: il mercato azionario registra un declino  della nostra economia incapace di dare un segnale forte .
Il Vix al disotto dei 20 punti ai minimi degli ultimi sei mesi e in perdita di circa il 20% da maggio scorso  sembra essere un chiaro messaggio da parte degli investitori che non intendono in nessun modo combattere la Fed dopo le recenti conferme di voler proseguire sul cammino del QE; invece un ADX prossimo ai 10 punti la dice lunga sulla debolezza  del nostro indice; ma  l' ADX da circa un mese  al disotto di entrambi i DMI (il directional movement indicator ), cioè sia il positivo che il negativo, anticipa la formazione di un forte movimento, ovviamente senza indicazione circa la sua direzione,  la cui forza sarà confermata dal superamento dei 25 punti da parte dell'ADX, livello che l'indice tedesco ha già superato a conferma del suo forte movimento direzionale.

domenica 31 ottobre 2010

CONTINUA LA FASE POSITIVA DEI MERCATI. AUMENTANO LE PROBABILITA' DI UNA CORREZIONE .

Continua la fase positiva per i mercati azionari e di riflesso è iniziata la fase negativa per il decennale tedesco che ha una marcata impostazione al ribasso; il travaso della liquidità dal mercato obbligazionario è il carburante che serve per alimentare il mercato azionario; è inutile sottolineare  la cronica debolezza del nostro mercato rispetto agli altri ma le problematiche di tipo strutturale che pesano sul nostro paese non sono risolvibili nel breve termine e soprattutto servirebbero la volontà e la capacità di poterli risolvere. 
Il trend rimane positivo per la maggior parte dei mercati e oramai le quotazioni si sono posizionate al disopra della media mobile a 200    periodi(e in alcuni  la media mobile a 50 periodi è sopra a quella a 200 ed  è un segnale fortemente bullish) che conferma l'ottima impostazione dei mercati; il testa e spalle rialzista sui principali indici americani , presente sia sui grafici giornalieri che settimanali, è un ulteriore elemento  positivo  dal punto di vista grafico che va ad aggiungersi alla stagionalità :oramai il mercato sta entrando nel periodo storicamente più forte per il mercato azionario; come si vede dal grafico di CHART OF THE DAY  ,  negli ultimi 60 anni  i maggiori guadagni si sono avuti proprio in  questo periodo ,che parte dall'ultimo giorno del mese di ottobre (il cosiddetto Indicatore di Halloween) e fino alla fine di aprile, rispetto al periodo maggio ottobre . 
Non è da escludere che prima di superare la resistenza a 21700  si possa assistere ad una fase interlocutoria laterale o  da una fase correttiva che se contenuta nella fascia 21000- 20800 , rappresenterebbe un ottima buy opportunity.

domenica 10 ottobre 2010

SEGNALI POSITIVI SI ALTERNANO A SEGNALI NEGATIVI. L'IMPOSTAZIONE GRAFICA GIORNALIERA PERMANE POSITIVA ANCHE GRAZIE AI MINIMI CRESCENTI.

La trend-line ribassista che parte dai massimi di agosto è  al momento l'unico ostacolo da superare per tentare un allungo che possa avere ragione dei massimi relativi di settembre ed agosto scorso; è nel  triangolo simmetrico che si stanno verificando le  innumerevoli fluttuazioni dell'indice, senza esser in grado di esprimere un direzione precisa ; ora che le quotazioni sono sulla parte alta del triangolo e gli oscillatori non mostrano  segni di ipercomprato, l'indice potrebbe fare il grande balzo in avanti che consentirebbe di recuperare il gap che, come di consuetudine abbiamo nei confronti delle principali borse mondiali. Un eventuale presa di beneficio sulle borse americane che hanno una crescente forza relativa  tanto che il Dow Jones ha superato gli 11000 punti, potrebbe , però,  ancora una volta spingere l'indice , su e giù, nell'ambito del triangolo. E' evidente che l'aspettativa di nuove manovre di quantitative easing , con l'immissione di  nuova liquidità nel sistema finanziario  americano da parte della Fed attraverso l'acquisto di titoli di stato, crea le condizioni ottimali per una rivalutazione dei corsi azionari; l'aspettativa di liquidità,  la svalutazione del dollaro che rende più competitive le esportazioni,  il rendimento dei titoli di stato a livello bassissimo e la forte richiesta di materie prime da parte dell'economia cinese,  rendono sempre più conveniente l'investimento azionario rispetto  quello obbligazionario. 

domenica 3 ottobre 2010

MERCATI ANCORA INGESSATI. LA GUERRA COMMERCIALE SI FA CON LA SVALUTAZIONE DELLE VALUTE

Per chi osserva il mercato dall'inizio a fine giornata, non può non notare la forte volatilità in particolar modo su alcuni titoli, che oltre a mettere in difficoltà i trading system legati al trend, crea false aspettative sull'evoluzione della fase laterale che si protrae da mesi; la forte indecisione e la mancanza di  elementi che possano rassicurare gli investitori , determinano un mercato che  tende a privilegiare i singoli titoli in seguito alla pubblicazione di trimestrali positive o di notizie positive sul settore d'appartenenza, ma a discapito dell'indice che rimane ingabbiato in una estenuante fase laterale. Un elemento sicuramente determinante è il ruolo delle valute e le tensioni sui mercati valutari sono in costante  aumento: la  guerra commerciale oramai si gioca sul terreno valutario e lo yuan cinese con la sua perenne sottovalutazione rende sempre meno appetibili i prodotti degli altri paesi ; le tensioni sui mercati valutari  influenzano  i mercati azionari e fino a che le tensioni valutarie non rientreranno  è difficile  immaginarsi una netta e decisa direzionalità del mercato azionario. 
Dal punto di vista grafico, anche in quest'occasione al superamento della cloud da parte del FtseMib il 9 settembre scorso, non è seguita una fase positiva ma , al contrario , si sono intensificate le prese di beneficio; anche l'Hichimoku è trend-following e in queste fasi laterali soffre e  dà molteplici segnali falsi; pur tuttavia sul grafico giornaliero permane la positività e solo una discesa sotto i 20200 potrebbe (mai come ora il condizionale è d'obbligo) determinare un approfondimento della discesa; come è possibile vedere dal grafico allegato, gli oscillatori(utili in fasi di forte lateralità) sono prossimi all'ipervenduto e   a questo punto non è neppure da escludere una ripresa della fase positiva. 

lunedì 20 settembre 2010

PER ART HOGAN E' MOLTO PROBABILE UN BREAKOUT VERSO L'ALTO

Art Hogan, responsabile investimenti alla Jefferies , in un intervista alla CNBC , ha  dichiarato che   quando si uscirà definitivamente da  questo trading range che si protrae da mesi, la plausibile fuoriuscita sarà verso l'alto. Hogan ritiene che mentre buona parte degli investitori è  in attesa di  un crollo dei mercati , intimoriti  da un eventuale recessione double dip (una recessione a cui segue  un trimestre o due di crescita , seguito da un altra recessione), preoccupati  delle elezioni , lui ritiene che se ci sarà un breakout delle quotazioni, questo non potrà che essere nella direzione opposta a quella che tutti ritengono plausibile e cioè verso l'alto. Inoltre Hogan attua un monitoraggio costante dei  flussi di denaro che vengono dirottati verso gli Etf azionari, e  ha notato un notevole miglioramento che potrebbe precludere un periodo di positività nei mercati azionari.

lunedì 13 settembre 2010

SI PREVEDE UN RITORNO DELLA VOLATILITA' NEL MESE DEL QUADRIPLE WITCHING

Fra i contratti più scambiati nella settimana appena conclusa a Wall Street ci sono le opzioni sul VIX mentre i volumi scambiati sul mercato azionario sono ai minimi annuali;  fra gli investitori c'è ancora molta indecisione e non escludono che ci possa essere un repentino deterioramento del mercato; ma le forti contrattazioni sul Vix  si spiegano anche con l'avvicinarsi delle scadenze tecniche di venerdì , le famose 4 streghe, e l'attesa per gli importanti dati macro che determineranno, come ovvio, un  sensibile aumento della volatilità; storicamente settembre è un  mese  fiacco per il mercato azionario e la volatilità raggiunge il picco perché oramai la maggior parte degli investitori rientra dalle vacanze estive. La cosa più strana è che il contratto con maggiore open interest sia una call fortemente out of the money  con scadenza a settembre e cioè quella con strike price a 45 dollari;  con poco meno di una settimana alla scadenza sembra altamente improbabile che possa andare in the money , a meno che non accada qualcosa di tragico, e che il Vix possa raddoppiare in pochi giorni ; ci sono troppe incertezze sulla situazione economica e soprattutto sul mercato del lavoro; tutto ciò spiega  l'andamento   alquanto schizofrenico degli indici nelle settimanane scorse e    gli investitori per evitare perdite pesanti, corrono ai ripari,  ricorrendo  ad operazioni di hedging . 
E'  da qualche mese che i  grafici settimanali registrano questa lunga fase di trading range iniziata nel mese di maggio scorso; ma alla fine di questo percorso è lecito attendersi  l'inizio di una forte fase direzionale.
Per quanto concerne il nostro indice, l'unica novità rilevante è il miglioramento della situazione grafica sul giornaliero ma c'è ancora molta strada da fare affinché si possa guardare con serenità alle sorti del mercato italiano; la crisi iniziata nel mese di ottobre di due anni fa è ancora lungi dall'essere superata; per chi opera stabilmente sul mercato italiano e dopo gli innumerevoli segnali long andati in fumo, solo gli oscillatori possono coadiuvare l'attività di trading; ogni altro indicatore trend following è destinato a fallire. Nella settimana appena conclusa l'indice Ftse mib si è portato con decisione al disopra della cloud e le attese sono per un allungo verso il massimo relativo di agosto scorso a circa 21500 punti .



lunedì 9 agosto 2010

I MERCATI GUARDANO ALLA FED DOPO I DELUDENTI DATI SUL MERCATO DEL LAVORO.

La stagione delle trimestrali è oramai giunta  al termine e l'unica nota stonata è rappresentata dal mercato del lavoro che non mostra alcun segnale di miglioramento; nel mese di luglio  sono stati persi 131000 posti di lavoro rispetto ad una previsioni di 75.000 mentre i dati del mese precedente sono stati rivisti fortemente al ribasso: da - 125000 a - 221000; nel settore privato le cose sono andate un po meglio ma i posti sono cresciuti di 70.000 unità rispetto agli 80.000 previsti ; il dollaro ne ha risentito indebolendosi ulteriormente e ha intensificato la speculazione che la Fed sia costretta a mettere in campo nuovi stimoli nel prossimo meeting. Nell'ultima  riunione della BCe i tassi sono rimasti stabili all'1% e il Presidente Trichet si è mostrato sufficientemente ottimista confermando durante la conferenza stampa  che c'è un rafforzamento del quadro economico nel secondo trimestre del 2010 che sembra effettivamente eccezionale mentre per il terzo trimestre, molto probabilmente i dati saranno migliori del previsto; ciò consente di ipotizzare un  PIL  superiore all'1,2% nel secondo trimestre.
Dal punto di vista tecnico , l'indice FTSEMIB è riuscito a superare  sul grafico giornaliero,  la cloud pur tra molte incertezze; il segnale long offerto dall'Hichimoku è debole in quanto l'incrocio al rialzo della tenkan-sen rispetto alla Kijun-semn si è realizzato all'interno della cloud, ma i movimenti alquanto schizofrenici delle settimane passate lasciavano intravedere, fra le tante possibilità, anche quella di un forte apprezzamento del mercato; il grafico settimanale è rimasto sempre positivo e il superamento dei 22000 punti sancirebbe l'inizio di una fase  molto positiva per il mercato.

domenica 18 luglio 2010

MANCANZA DI TREND E VOLUMI BASSI RENDONO RISCHIOSO SIA OPERARE AL RIALZO CHE AL RIBASSO.

I forti swing del mercato con giornate fortemente al rialzo e giornate fortemente al ribasso rendono  sempre più difficile  la vita a chi opera con un orizzonte temporale che non sia l'intraday; o c'è in arrivo un forte apprezzamento dei corsi oppure bisogna ritenere che sia solo la forte volatilità a determinare questi repentini cambi di direzione; nel frattempo, la situazione grafica dei principali indici  americani , SP500 Dow e Nasdaq, sta lentamente deteriorandosi  con minimi decrescenti ad ogni tentativo di rimbalzo;   le quotazioni  sono sia   sotto la media mobile a 50 periodi, costantemente in declino,  che sotto quella a 200; da monitorare con particolare attenzione è il livello dei 1000 punti dell'indice SP500  che se rotto potrebbe innescare un vero mercato orso con possibile target a 870 cioè quasi il 20% più giù rispetto ai valori attuali.  
Diversa è la situazione grafica dei principali indici europei, fra cui anche quella dell'indice italiano, spagnolo, portoghese e greco, che sono ancora al disopra della media mobile a 50 periodi ma al disotto della media mobile a 200 periodi; in una situazione di gran lunga migliore rimane l'indice tedesco, il Dax, che è saldamente al disopra della media a 200 e che venerdì è riuscito in chiusura a mantenersi ancora al disopra della media a 50 periodi. La  chiusura  negativa di venerdì è stata amplificata dalla caduta dell'indice di fiducia pubblicato dall'Università del Michigan; l'indice   è caduto a 66,5 a luglio rispetto al valore di 76 registrato nel mese di giugno a causa dei forti timori da parte dei consumatori relativi alla disoccupazione e al debole andamento dell'economia in genere; il valore di giugno è stato il livello più alto degli ultimi due anni e la perdita di circa 10 punti dell'indice è simile a quella  registrata l'11 settembre 2001 quando ci fu l'attacco alle torri gemelle.
A livello grafico e soprattutto sul giornaliero non sono intervenute novità di rilievo se non quella di confermare  la fragile situazione dei mercati;   come già mostrato nei post precedenti, i grafici settimanali presentano ancora situazioni di relativa positività e  nel caso del nostro indice principale , siamo ingabbiati da fine del mese di maggio in un trading range compreso fra 21000 e 18000 e fino a che non si abbandoneranno , in un senso o nell'altro questi valori, ritengo che sia consigliabile restare fermi parcheggiando la propria liquidità in strumenti di breve termine oppure ricorrere ai sempreverdi piani di accumulo in fondi o etf o limitarsi a sole operazioni intraday sull'azionario in attesa di maggiore chiarezza.

domenica 4 luglio 2010

MERCATI IN IPERVENDUTO MA LE INCOGNITE E I TIMORI PERMANGONO .

Mercati azionari oramai molto vicini ai minimi  dell'anno e delusi dai dati relativi ai nuovi posti di lavoro di venerdì in America ;  fonte di crescente preoccupazione rimane  la crescita globale che in alcuni paesi trainanti come la Cina mostra segnali di rallentamento. E' rientrato lo stato ansiogeno  derivante dalla scadenza dei finanziamenti della BCE alle banche con il buon esito delle aste di rifinanziamento e ciò ha contribuito a stemperare le tensioni sui debiti sovrani e sullo stato di salute delle banche; dall'altra parte, però, sono sempre in aumento i depositi presso la BCE da parte delle banche che preferiscono accontentarsi di un tasso basso piuttosto che utilizzarli per finanziare le imprese nel timore che la crisi possa pregiudicare il loro investimento. 
Le banche hanno un valido alleato nella BCE che ha esteso la sua offerta   di liquidità illimitata per altri tre mesi  e ha riconfermato la propria intenzione di procedere nell'acquisto dei titoli di stato per allentare le tensioni sul mercato valutario e per combattere la crisi del debito; l'intervento della Bce è un ancora di salvezza per tutte quelle banche che avevano investito in titoli sovrani e che stanno inesorabilmente perdendo valore. 
Dal punto di vista grafico la perdita dei 19500 ha inevitabilmente compromesso l'ipotesi che si sarebbe trattato di una normale correzione; l'ultimo baluardo sul grafico giornaliero è rimasto il livello posto a 18500, livello già testato a fine maggio ed inizio giugno; la perdita di tale livello renderebbe il quadro tecnico  pesantemente negativo in quanto  corrisponde sul grafico settimanale alla parte inferiore della cloud e in questo caso il grafico settimanale non farebbe altro che confermare la debolezza dell'indice.Diversa invece la situazione del Dax che seppur avendo rotto la cloud sul giornaliero resta ancora lontana dai minimi di maggio e ha un quadro tecnico sul grafico settimanale ampiamente tranquillizzante; anche i principali indici americani presentano quadri tecnici negativi sui grafici giornalieri mentre in quelli settimanali si sono poggiati sulla parte superiore della cloud e quindi in potenziale posizione per un rimbalzo. 
La settimana inizia con la chiusura di Wall Street per la festa dell'Indipendence Day e pochi  dati macro;  sicuramente il più importante sarà quello relativo agli  initial jobless claims poichè i dati relativi ai nuovi posti di lavoro e alla disoccupazione non sono stati così negativi da avvalorare la tesi del double dip(termine alquanto vago con il quale si intende sia mancanza di crescita che un semplice rallentamento dell'economia) , nè così buoni da avvalorare la tesi di una crescita sostenuta. Gli initials claims cioè le richieste di sussidi di disoccupazione sono importanti poichè in questa fase tutto ciò che concerne l'occupazione è seguito con attenzione  dai mercati soprattutto se le richieste,in una direzione o nell'altra, si allontaneranno dal livello medio dei 400.000.

domenica 27 giugno 2010

LE RESISTENZE SUL GIORNALIERO E SUL SETTIMANALE HANNO INTERROTTO LA FASE POSITIVA.

Con l'Hichimoku, che in giapponese vuol dire appunto equilibrio del grafico con uno sguardo, non si perde molto tempo a comprendere le ragioni dell'interruzione del rimbalzo; basta appunto dare un occhiata al grafico e tutto diventa chiaro; come scrivevo nei post precedenti, il superamento del livello posto a 21000 era importante in quanto proprio lì passava (sul grafico giornaliero) la senkou span B che avrebbe potuto creare dei problemi alla  fase di   recupero e infatti il nostro grafico ha interrotto la fase di sedute positive nella giornata del 21 giugno scorso e guarda caso proprio in prossimità di quel livello(valore massimo raggiunto è stato a 21080); anche il grafico settimanale è molto eloquente: l'indice si stava avvicinando, all'interno della cloud,  alla Kinjun sen (anch'essa a  circa 21000 punti ) e le possibilità di un dietrofront erano altissime. I timori di un riacuirsi della crisi e la consapevolezza che la crisi finanziaria globale non sia assolutamente finita sono le ragioni fondamentali di quanto sta avvenendo sul mercato azionario; nessuno è in grado di affermare con certezza che si è ormai fuori pericolo e che intervenendo sul taglio del deficit per qualche anno si possa avere un controllo ottimale  dell'imponente massa debitoria delle economie occidentali; a livello fiscale oramai le nazioni hanno sparato tutte le loro cartucce ma molte incognite rimangono sul ruolo dei derivati e soprattutto sulla loro entità. Si attendono eventuali sviluppi positivi dal G20 soprattutto per quanto concerne  la volontà di voler armonizzare a livello internazionale le varie misure per far ripartire la crescita; ma  potrebbero esser prese anche misure non gradite ai mercati come la più volte annunciata tassa sulle banche o sulle transazioni finanziarie.
Nel breve la Kijun sen posta a circa 19500  potrebbe arrestare la fase di ripiegamento e rappresentare un livello dal quale potrebbe ripartire un ennesimo tentativo di rimbalzo; in queste condizioni di mercato credo sia  opportuno  continuare a seguire le indicazioni che ho suggerito nei precedenti post e cioè essere prudenti  e impostare ogni operazione al rialzo con il relativo stop loss.

martedì 22 giugno 2010

L'ENGULFING BEARISH SUL GRAFICO DELL'INDICE SP500 E NASDAQ POTREBBE INTERROMPERE LE SEDUTE POSITIVE. STESSA INDICAZIONE DALLA TALL SHADOW SUL DOW JONES . MA OCCORRONO CONFERME.


Per gli investitori che contano sulle formazioni grafiche per prendere le proprie decisioni in materia di investimenti , l'engulfing bearish di ieri sera può segnalare ulteriori ritracciamenti all'orizzonte. Un test dei livelli di supporto di breve termine(10250 per il Dow, 1100 per l'indice SP500 e 1800 per l'indice tecnologico Nasdaq 100 che  sta mostrando maggiore debolezza relativa rispetto agli altri indici), potrebbe confermare il movimento di apprezzamento iniziato a partire da fine maggio. 
Il mercato azionario in questo mese è stato fortemente condizionato dai pattern di prezzo in mancanza di dati capaci di catalizzare l'attenzione degli investitori e in attesa dell'inizio della stagione delle trimestrali del secondo trimestre; secondo alcuni analisti  la zona in prossimità dei  1150  punti di Sp500 rappresenta un livello molto importante e il cui  mancato superamento potrebbe creare le giuste condizioni affinchè   gli orsi riprendano  il  controllo del mercato.

domenica 20 giugno 2010

IL RIMBALZO HA LE CARTE IN REGOLA PER CONTINUARE.

La promessa della Cina di voler rafforzare lo yuan è potenzialmente una buona notizia per le esportazioni americane; ma molto dipenderà dalla tempistica e di quanto si consentirà di  rafforzare la valuta cinese la cui sopravvalutazione si può stimare intorno al 40%; alle parole quindi si devono in ogni caso attendere i fatti sperando che non si tratti di una mossa simbolica in occasione del prossimo G20 di Toronto;   le parole di rassicurazione da parte della Banca Centrale cinese  non sono dunque sufficienti a soddisfare l'amministrazione americana ma  la forte crescita delle esportazioni cinesi accompagnata da timori inflattivi dovrebbero creare le giuste condizioni per un rafforzamento della valuta cinese; ovviamente non mancano pareri discordanti: c'è chi ritiene che un deprezzamento dell'euro nei confronti del dollaro avrebbe come conseguenza un deprezzamento dello yuan nei confronti del dollaro e Roubini è dell'avviso  che l'eventuale apprezzamento dello yuan  nei prossimi anni non supererebbe il 3-4 % a causa del rallentamento dell'economia e i timori legati al  mercato del lavoro e dell'occupazione. 
Sul fronte delle notizia positive mi sembra di dover menzionare l'intenzione di rendere pubbliche l'esito degli stress test a cui sono state sottoposte le banche europee: Lorenzo Bini Smaghi, un membro dell'esecutivo della Bce ha comunicato che i test saranno diffusi fra un paio di settimane e a questo punto le banche non in grado di andare avanti o saranno oggetto di merger o dovranno ricorrere al mercato o saranno costrette a ricevere capitali pubblici e sembra che la Spagna abbia già messo da parte capitali da utilizzare nel caso in cui  le banche non dovessero riuscire a trovare liquidità sul mercato finanziario. 
Dal punto di vista grafico, come sto indicando da qualche settimana, la tenuta della parte inferiore della cloud avrebbe dato un chiaro segnale di bottom e il rimbalzo che ne sarebbe scaturito avrebbe gettato le basi per un tentativo d'inversione;   in una situazione di forte incertezza alimentata  dalle forti posizioni debitorie degli stati sovrani e dalla difficile situazione dell'economia e del mercato del lavoro, ci saranno situazioni di forti volatilità che offriranno  alla speculazione occasioni di guadagno e ai risparmiatori sempre maggiori timori ed incertezze.  Il  grafico giornaliero in queste settimane di forte incertezza è nettamente migliorato e ora l'indice dovrà fare i conti con le resistenze offerte dalla cloud e non c'è da meravigliarsi se già nelle prossime sedute si potrà assistere a qualche presa di beneficio; a questo punto è fondamentale per l'indice superare i 21000 punti per poter considerare qualcosa in più di un rimbalzo  quanto verificatosi a partire dai minimi del 25 maggio scorso.

venerdì 11 giugno 2010

DA CHART OF THE DAY : IL RAPPORTO PREZZO/UTILI AI MINIMI DEGLI ULTIMI 20 ANNI.

Il grafico allegato mostra come il recente aumento degli utili e i recenti pullback del mercato abbiano avuto un impatto sulla valutazione corrente del rapporto prezzo/utili (PE ratio). In linea generale quando il rapporto PE è alto, allora le azioni sono considerate  troppo care invece viceversa,  quando il rapporto è basso allora le  azioni sono considerate a buon mercato. 
Dal 1936 e fino ai primi anni novanta, il ratio PE ha raggiunto gli estremi a 20 (linea rossa) verso l'alto e a circa 7, verso il basso(linea verde). Il prezzo che gli investitori erano disposti a pagare per un dollaro di utili  è aumentato durante il boom delle azioni tecnologiche  a fine anni novanta ed è salito ancora di più durante la bolla dei titoli internet dei primi anni 2000 ed è schizzato su livelli astronomici durante la fase finale della crisi. Attualmente il ratio PE è poco sotto i 18 punti e corrisponde al livello più basso a partire dagli anni novanta.

domenica 6 giugno 2010

I CDS ANCORA PROTAGONISTI.

I dati macro oramai vengono costantemente ignorati:  il ruolo di prima donna viene interpretato dai debiti pubblici che sono cresciuti a dismisura, ove per per far fronte alla crisi finanziaria (vedi Germania e Stati Uniti),  ove per incuria e consuetudine a lasciare alle generazioni  future l'onere di sprechi e mal governo. E' un ritornello che si ripete quando il mercato fiuta o è indotto a fiutare le difficoltà nello gestire una massa enorme di debiti  che devono essere sistematicamente rinnovati per permettere alla macchina pubblica di poter funzionare; una cosa è certa e cioè che esiste una soglia del debito oltre il quale non è possibile andare e pertanto è determinante  porre massima attenzione al  deficit che  misura appunto   la velocità con la quale si rischia di non poter far più fronte al proprio indebitamento; è una situazione purtroppo diffusa in tutte le economia più importanti senza esclusioni di sorta;  la speculazione insiste dove le situazioni sono più a limite e con la complicità degli onnipresenti e controversi CDS, il cui spread viene costantemente monitorato, sono capaci di indirizzare le scelte degli speculatori; trattasi di derivati che basano la loro esistenza su complessi calcoli matematici; ma se continuiamo di questo passo, se l'economia non metterà al centro il benessere dei cittadini e continuerà a calcolare la ricchezza usando i soliti e oramai obsoleti parametri e fino a quando le banche conteranno di far utili ricorrendo a strumenti sofisticati che li fanno deviare dalla loro mission fondamentale e cioè di stimolo al tessuto economico di un paese, la strada diventerà sempre più tortuosa; e come sempre i costi più alti saranno sempre le solite fascie più deboli a pagarli.
Da tempo si dice che il Pil,  il valore dei beni e dei servizi prodotti da un paese,si dimostra essere insufficiente come unico  o il principale indicatore dello sviluppo economico; mi piace il nuovo indicatore introdotto da un piccolo stato himalayano, il Bhutan che al posto del Pil utilizza il Gross National Happiness o in italiano il FIL la Felicità Interna Lorda;il presidente dell'Istat Enrico Giovannini lo ritiene un modello estremamente valido e concreto in quanto consente di misurare il benessere equo e sostenibile; il  FIL si basa su quattro pilastri e cioè  l 'esistenza di uno sviluppo economico equo e sostenibile, che include l'istruzione, i servizi sociali e le infrastrutture, in modo che ogni cittadino possa godere degli stessi benefici di partenza; la conservazione ambientale;  la cultura, intesa come una serie di valori che servono a promuovere il progresso della società; e infine il pilastro su cui si fondano tutti gli altri, il buon governo. La crisi economica  sta rimettendo in seria discussione obiettivi e strumenti della società capitalistica  e approcci metodologici di tale natura troveranno sempre più interesse in occidente ove oramai tutti i miti stanno inesorabilmente crollando. Ma in che modo è possibile misurare la felicità? Il primo ministro del Bhutan identifica 9 ambiti in cui questa felicità si manifesta: tenore di vita (reddito disponibile, sicurezza del lavoro ecc.); stato di salute; livello di istruzione; ambiente e natura; cultura; vitalità della comunità; utilizzo del tempo (anche il tempo che si usa per stare da soli, per pensare, per riflettere, un tempo che non adoperiamo per ottenere dei vantaggi materiali); benessere psicologico; buon governo. Queste sono le 9 dimensioni, che hanno a loro volta 72 variabili. Lo sviluppo deve avere un obiettivo e sicuramente l'uomo deve essere al centro del processo economico e finanziario. 
Dal punto divista grafico la situazione rimane ancora in stallo e vale la pena di sottolineare che l'unico indice che non ha subito troppi contraccolpi rimane l'indice Dax che anche sul giornaliero rimane ancora imbrigliato nella cloud mostrando una forza relativa senza paragoni; su una china molto pericolosa sembra il nostro indice sul giornaliero mentre sul settimanale regge ancora la parte inferiore della cloud che finora sta mostrando di essere in grado di resistere agli attacchi dei ribassisti; è una situazione in evoluzione e non si può fare altro che consigliare prudenza in special modo per chi non ha la possibilità di poter restare davanti ai monitor tutta la giornata e non abbia la competenza di poter operare in condizioni di oggettiva difficoltà. 

domenica 30 maggio 2010

TUTTI GLI INDICI SONO SOTTO LA MEDIA A 200 PERIODI MA I GRAFICI SETTIMANALI SONO RIMASTI INVARIATI.

Quasi tutti gli indici mondiali si sono portati sotto la media mobile a 200 periodi e ciò conferma il segnale  negativo di medio termine  che ha determinato la forte volatilità di queste ultime settimane; come anticipato nei precedenti post, tuttavia, pur raccomandando di esimersi da acquisti di medio termine e consigliando un operatività intraday a chi era nelle condizioni di poterlo fare, intravedevo ancora la possibilità che qualora, sul grafico settimanale, non ci fosse una rottura defintiva della senkoun span-b, c'era ancora la possibilità che la situazione potesse evolversi in un rimbalzo la cui natura ovviamente sarebbe poi dovuta essere prudentemente valutata; difatti come si può vedere dal grafico pur essendo stata violata intraday , la chiusura sul settimanale, risulta essere finora  all'interno della kumo ed oltre le ovvie divergenze rialziste, gli oscillatori sembrano voler indicare che la pressione delle vendite possa essere giunta al capolinea. Seguendo la stessa analisi , cioè utilizzando grafici settimanali, si nota che molti titoli presentano la medesima configurazione dell'indice mentre molti altri , di cui allego i grafici, sono addirittura al disopra della senkou span A e quindi in territorio assolutamente positivo e con tutte le carte in regola per continuare l'apprezzamento; non mancano le eccezioni (vedi grafici allegati) che seppur presentando in molti casi hammer che potrebbero anticipare  un eventuale rimbalzo, sono ampiamente sotto la senkou span -B e quindi impostati negativamente: MPS, Banca  POP. MI, Banco Popolare, Buzzi Unicem, Finmeccanica, Fondiaria -Sai , Geox, Impregilo, Intesa San Paolo, Italcementi, Lottomatica, Mediobanca, Mediolanum, Ubi-Banca ed Unipol.