La chiusura di marzo dell'anno scorso, sotto i minimi di novembre 2008, come pure sotto i minimi del periodo 2000-2002, ha completato il pattern ribassista in cinque onde. La conferma che è iniziata una nuova fase rialzista si è avuta quando l'indice ha chiuso al disopra dell'onda 4 di quella fase ribassista e cioè a giugno dell'anno scorso. Se i conteggi si rileveranno giusti allora siamo nel mezzo di un periodo di rialzo di ampio respiro che fra onde in salita e onde correttive dovrebbe portare il mercato nei prossimi mesi ad apprezzarsi in maniera considerevole ; in teoria dovremmo essere all'inizio di onda 5 di questo movimento rialzista sempre che non si manifesti una failure cioè un onda tronca che non riesca a superare il precedente impulso; questa evenienza si verifica maggiormente quando onda 4 corregge più del 50% dell'onda tre.
Ma un conteggio così ambizioso deve fare i conti con la realtà economica e finanziaria attuale; in un periodo nel quale gli occhi degli investitori sono puntati sulle misure drastiche che alcuni paesi dovranno approntare per evitare che la speculazione finisca per accanirsi ancor di più e rendere concreta la possibilità di assistere al default di debiti sovrani; in un periodo nel quale i forti contrasti sociali potrebbero acuirsi a causa della pesante situazione del mercato del lavoro, con l'emorragia di perdita di posti e le incertezze su molte realtà produttive; in un periodo nel quale le molte opportunità di guadagno si creano speculando sul mercato delle valute, le forti fluttuazioni metteranno a dura prova la capacità delle aziende di competere sui mercati internazionali; e fino a che i tassi d'interessi saranno così bassi, la speculazione sarà impegnata su tutti i fronti per poter garantire rendimenti più interessanti.
A conferma di una positività ancora presente sui grafici, e Onde di Elliott a parte, va sottolineato che ad esclusione del solito indice nostrano e qualche altro compagno di sventura(Spagna), la maggior parte degli indici mondiali sono al disopra della media mobile a 200 periodi.
A conferma di una positività ancora presente sui grafici, e Onde di Elliott a parte, va sottolineato che ad esclusione del solito indice nostrano e qualche altro compagno di sventura(Spagna), la maggior parte degli indici mondiali sono al disopra della media mobile a 200 periodi.