domenica 27 giugno 2010

LE RESISTENZE SUL GIORNALIERO E SUL SETTIMANALE HANNO INTERROTTO LA FASE POSITIVA.

Con l'Hichimoku, che in giapponese vuol dire appunto equilibrio del grafico con uno sguardo, non si perde molto tempo a comprendere le ragioni dell'interruzione del rimbalzo; basta appunto dare un occhiata al grafico e tutto diventa chiaro; come scrivevo nei post precedenti, il superamento del livello posto a 21000 era importante in quanto proprio lì passava (sul grafico giornaliero) la senkou span B che avrebbe potuto creare dei problemi alla  fase di   recupero e infatti il nostro grafico ha interrotto la fase di sedute positive nella giornata del 21 giugno scorso e guarda caso proprio in prossimità di quel livello(valore massimo raggiunto è stato a 21080); anche il grafico settimanale è molto eloquente: l'indice si stava avvicinando, all'interno della cloud,  alla Kinjun sen (anch'essa a  circa 21000 punti ) e le possibilità di un dietrofront erano altissime. I timori di un riacuirsi della crisi e la consapevolezza che la crisi finanziaria globale non sia assolutamente finita sono le ragioni fondamentali di quanto sta avvenendo sul mercato azionario; nessuno è in grado di affermare con certezza che si è ormai fuori pericolo e che intervenendo sul taglio del deficit per qualche anno si possa avere un controllo ottimale  dell'imponente massa debitoria delle economie occidentali; a livello fiscale oramai le nazioni hanno sparato tutte le loro cartucce ma molte incognite rimangono sul ruolo dei derivati e soprattutto sulla loro entità. Si attendono eventuali sviluppi positivi dal G20 soprattutto per quanto concerne  la volontà di voler armonizzare a livello internazionale le varie misure per far ripartire la crescita; ma  potrebbero esser prese anche misure non gradite ai mercati come la più volte annunciata tassa sulle banche o sulle transazioni finanziarie.
Nel breve la Kijun sen posta a circa 19500  potrebbe arrestare la fase di ripiegamento e rappresentare un livello dal quale potrebbe ripartire un ennesimo tentativo di rimbalzo; in queste condizioni di mercato credo sia  opportuno  continuare a seguire le indicazioni che ho suggerito nei precedenti post e cioè essere prudenti  e impostare ogni operazione al rialzo con il relativo stop loss.

martedì 22 giugno 2010

L'ENGULFING BEARISH SUL GRAFICO DELL'INDICE SP500 E NASDAQ POTREBBE INTERROMPERE LE SEDUTE POSITIVE. STESSA INDICAZIONE DALLA TALL SHADOW SUL DOW JONES . MA OCCORRONO CONFERME.


Per gli investitori che contano sulle formazioni grafiche per prendere le proprie decisioni in materia di investimenti , l'engulfing bearish di ieri sera può segnalare ulteriori ritracciamenti all'orizzonte. Un test dei livelli di supporto di breve termine(10250 per il Dow, 1100 per l'indice SP500 e 1800 per l'indice tecnologico Nasdaq 100 che  sta mostrando maggiore debolezza relativa rispetto agli altri indici), potrebbe confermare il movimento di apprezzamento iniziato a partire da fine maggio. 
Il mercato azionario in questo mese è stato fortemente condizionato dai pattern di prezzo in mancanza di dati capaci di catalizzare l'attenzione degli investitori e in attesa dell'inizio della stagione delle trimestrali del secondo trimestre; secondo alcuni analisti  la zona in prossimità dei  1150  punti di Sp500 rappresenta un livello molto importante e il cui  mancato superamento potrebbe creare le giuste condizioni affinchè   gli orsi riprendano  il  controllo del mercato.

domenica 20 giugno 2010

IL RIMBALZO HA LE CARTE IN REGOLA PER CONTINUARE.

La promessa della Cina di voler rafforzare lo yuan è potenzialmente una buona notizia per le esportazioni americane; ma molto dipenderà dalla tempistica e di quanto si consentirà di  rafforzare la valuta cinese la cui sopravvalutazione si può stimare intorno al 40%; alle parole quindi si devono in ogni caso attendere i fatti sperando che non si tratti di una mossa simbolica in occasione del prossimo G20 di Toronto;   le parole di rassicurazione da parte della Banca Centrale cinese  non sono dunque sufficienti a soddisfare l'amministrazione americana ma  la forte crescita delle esportazioni cinesi accompagnata da timori inflattivi dovrebbero creare le giuste condizioni per un rafforzamento della valuta cinese; ovviamente non mancano pareri discordanti: c'è chi ritiene che un deprezzamento dell'euro nei confronti del dollaro avrebbe come conseguenza un deprezzamento dello yuan nei confronti del dollaro e Roubini è dell'avviso  che l'eventuale apprezzamento dello yuan  nei prossimi anni non supererebbe il 3-4 % a causa del rallentamento dell'economia e i timori legati al  mercato del lavoro e dell'occupazione. 
Sul fronte delle notizia positive mi sembra di dover menzionare l'intenzione di rendere pubbliche l'esito degli stress test a cui sono state sottoposte le banche europee: Lorenzo Bini Smaghi, un membro dell'esecutivo della Bce ha comunicato che i test saranno diffusi fra un paio di settimane e a questo punto le banche non in grado di andare avanti o saranno oggetto di merger o dovranno ricorrere al mercato o saranno costrette a ricevere capitali pubblici e sembra che la Spagna abbia già messo da parte capitali da utilizzare nel caso in cui  le banche non dovessero riuscire a trovare liquidità sul mercato finanziario. 
Dal punto di vista grafico, come sto indicando da qualche settimana, la tenuta della parte inferiore della cloud avrebbe dato un chiaro segnale di bottom e il rimbalzo che ne sarebbe scaturito avrebbe gettato le basi per un tentativo d'inversione;   in una situazione di forte incertezza alimentata  dalle forti posizioni debitorie degli stati sovrani e dalla difficile situazione dell'economia e del mercato del lavoro, ci saranno situazioni di forti volatilità che offriranno  alla speculazione occasioni di guadagno e ai risparmiatori sempre maggiori timori ed incertezze.  Il  grafico giornaliero in queste settimane di forte incertezza è nettamente migliorato e ora l'indice dovrà fare i conti con le resistenze offerte dalla cloud e non c'è da meravigliarsi se già nelle prossime sedute si potrà assistere a qualche presa di beneficio; a questo punto è fondamentale per l'indice superare i 21000 punti per poter considerare qualcosa in più di un rimbalzo  quanto verificatosi a partire dai minimi del 25 maggio scorso.

venerdì 11 giugno 2010

DA CHART OF THE DAY : IL RAPPORTO PREZZO/UTILI AI MINIMI DEGLI ULTIMI 20 ANNI.

Il grafico allegato mostra come il recente aumento degli utili e i recenti pullback del mercato abbiano avuto un impatto sulla valutazione corrente del rapporto prezzo/utili (PE ratio). In linea generale quando il rapporto PE è alto, allora le azioni sono considerate  troppo care invece viceversa,  quando il rapporto è basso allora le  azioni sono considerate a buon mercato. 
Dal 1936 e fino ai primi anni novanta, il ratio PE ha raggiunto gli estremi a 20 (linea rossa) verso l'alto e a circa 7, verso il basso(linea verde). Il prezzo che gli investitori erano disposti a pagare per un dollaro di utili  è aumentato durante il boom delle azioni tecnologiche  a fine anni novanta ed è salito ancora di più durante la bolla dei titoli internet dei primi anni 2000 ed è schizzato su livelli astronomici durante la fase finale della crisi. Attualmente il ratio PE è poco sotto i 18 punti e corrisponde al livello più basso a partire dagli anni novanta.

domenica 6 giugno 2010

I CDS ANCORA PROTAGONISTI.

I dati macro oramai vengono costantemente ignorati:  il ruolo di prima donna viene interpretato dai debiti pubblici che sono cresciuti a dismisura, ove per per far fronte alla crisi finanziaria (vedi Germania e Stati Uniti),  ove per incuria e consuetudine a lasciare alle generazioni  future l'onere di sprechi e mal governo. E' un ritornello che si ripete quando il mercato fiuta o è indotto a fiutare le difficoltà nello gestire una massa enorme di debiti  che devono essere sistematicamente rinnovati per permettere alla macchina pubblica di poter funzionare; una cosa è certa e cioè che esiste una soglia del debito oltre il quale non è possibile andare e pertanto è determinante  porre massima attenzione al  deficit che  misura appunto   la velocità con la quale si rischia di non poter far più fronte al proprio indebitamento; è una situazione purtroppo diffusa in tutte le economia più importanti senza esclusioni di sorta;  la speculazione insiste dove le situazioni sono più a limite e con la complicità degli onnipresenti e controversi CDS, il cui spread viene costantemente monitorato, sono capaci di indirizzare le scelte degli speculatori; trattasi di derivati che basano la loro esistenza su complessi calcoli matematici; ma se continuiamo di questo passo, se l'economia non metterà al centro il benessere dei cittadini e continuerà a calcolare la ricchezza usando i soliti e oramai obsoleti parametri e fino a quando le banche conteranno di far utili ricorrendo a strumenti sofisticati che li fanno deviare dalla loro mission fondamentale e cioè di stimolo al tessuto economico di un paese, la strada diventerà sempre più tortuosa; e come sempre i costi più alti saranno sempre le solite fascie più deboli a pagarli.
Da tempo si dice che il Pil,  il valore dei beni e dei servizi prodotti da un paese,si dimostra essere insufficiente come unico  o il principale indicatore dello sviluppo economico; mi piace il nuovo indicatore introdotto da un piccolo stato himalayano, il Bhutan che al posto del Pil utilizza il Gross National Happiness o in italiano il FIL la Felicità Interna Lorda;il presidente dell'Istat Enrico Giovannini lo ritiene un modello estremamente valido e concreto in quanto consente di misurare il benessere equo e sostenibile; il  FIL si basa su quattro pilastri e cioè  l 'esistenza di uno sviluppo economico equo e sostenibile, che include l'istruzione, i servizi sociali e le infrastrutture, in modo che ogni cittadino possa godere degli stessi benefici di partenza; la conservazione ambientale;  la cultura, intesa come una serie di valori che servono a promuovere il progresso della società; e infine il pilastro su cui si fondano tutti gli altri, il buon governo. La crisi economica  sta rimettendo in seria discussione obiettivi e strumenti della società capitalistica  e approcci metodologici di tale natura troveranno sempre più interesse in occidente ove oramai tutti i miti stanno inesorabilmente crollando. Ma in che modo è possibile misurare la felicità? Il primo ministro del Bhutan identifica 9 ambiti in cui questa felicità si manifesta: tenore di vita (reddito disponibile, sicurezza del lavoro ecc.); stato di salute; livello di istruzione; ambiente e natura; cultura; vitalità della comunità; utilizzo del tempo (anche il tempo che si usa per stare da soli, per pensare, per riflettere, un tempo che non adoperiamo per ottenere dei vantaggi materiali); benessere psicologico; buon governo. Queste sono le 9 dimensioni, che hanno a loro volta 72 variabili. Lo sviluppo deve avere un obiettivo e sicuramente l'uomo deve essere al centro del processo economico e finanziario. 
Dal punto divista grafico la situazione rimane ancora in stallo e vale la pena di sottolineare che l'unico indice che non ha subito troppi contraccolpi rimane l'indice Dax che anche sul giornaliero rimane ancora imbrigliato nella cloud mostrando una forza relativa senza paragoni; su una china molto pericolosa sembra il nostro indice sul giornaliero mentre sul settimanale regge ancora la parte inferiore della cloud che finora sta mostrando di essere in grado di resistere agli attacchi dei ribassisti; è una situazione in evoluzione e non si può fare altro che consigliare prudenza in special modo per chi non ha la possibilità di poter restare davanti ai monitor tutta la giornata e non abbia la competenza di poter operare in condizioni di oggettiva difficoltà.