domenica 30 maggio 2010

TUTTI GLI INDICI SONO SOTTO LA MEDIA A 200 PERIODI MA I GRAFICI SETTIMANALI SONO RIMASTI INVARIATI.

Quasi tutti gli indici mondiali si sono portati sotto la media mobile a 200 periodi e ciò conferma il segnale  negativo di medio termine  che ha determinato la forte volatilità di queste ultime settimane; come anticipato nei precedenti post, tuttavia, pur raccomandando di esimersi da acquisti di medio termine e consigliando un operatività intraday a chi era nelle condizioni di poterlo fare, intravedevo ancora la possibilità che qualora, sul grafico settimanale, non ci fosse una rottura defintiva della senkoun span-b, c'era ancora la possibilità che la situazione potesse evolversi in un rimbalzo la cui natura ovviamente sarebbe poi dovuta essere prudentemente valutata; difatti come si può vedere dal grafico pur essendo stata violata intraday , la chiusura sul settimanale, risulta essere finora  all'interno della kumo ed oltre le ovvie divergenze rialziste, gli oscillatori sembrano voler indicare che la pressione delle vendite possa essere giunta al capolinea. Seguendo la stessa analisi , cioè utilizzando grafici settimanali, si nota che molti titoli presentano la medesima configurazione dell'indice mentre molti altri , di cui allego i grafici, sono addirittura al disopra della senkou span A e quindi in territorio assolutamente positivo e con tutte le carte in regola per continuare l'apprezzamento; non mancano le eccezioni (vedi grafici allegati) che seppur presentando in molti casi hammer che potrebbero anticipare  un eventuale rimbalzo, sono ampiamente sotto la senkou span -B e quindi impostati negativamente: MPS, Banca  POP. MI, Banco Popolare, Buzzi Unicem, Finmeccanica, Fondiaria -Sai , Geox, Impregilo, Intesa San Paolo, Italcementi, Lottomatica, Mediobanca, Mediolanum, Ubi-Banca ed Unipol.

mercoledì 19 maggio 2010

PER LA MERKEL L'EURO E' IN PERICOLO

Il cancelliere tedesco Angela  Merkel ritiene che l'euro sia in pericolo e per far fronte alla speculazione estortiva dei mercati finanziari è dell'avviso che bisognerà prevedere un processo di insolvenza di quegli stati membri dell'Unione europea che non saranno in grado di mettere a posto i conti pubblici; ciò rappresenterebbe un forte incentivo  a tenere sotto controllo i conti ; ma la Germania si è spinta oltre attuando in maniera unilaterale e senza essere in grado di  coinvolgere nessun altro membro europeo, un divieto di naked short selling esteso ai titoli governativi e alle transazioni relative ai famigerati CDS(Credit default swap). Questo provvedimento della  Bafin (la Consob tedesca) è entrato in vigore a partire dalla mezzanotte di oggi e vieta la vendita allo scoperto di titoli senza averne il possesso e senza ricorrere al prestito titoli; è un operazione fortemente speculativa che finisce per accellerare il trend ribassista non solo di alcuni titoli ma dell'intero listino. E' un provvedimento che se non coordinato a livello europeo  finirà per sortire effetti assolutamente blandi se non nulli; e soprattutto proprio ora che l'Europa sembrava fosse pronta ad interventi concertati, la decisione tdesca finisce per ampliare le distanze e ha colto di sorpresa la maggior parte dei membri dell'Unione europea, contribuendo a creare maggiore incertezza  e timori sul futuro dell'euro. La decisione unilaterale contribuisce a mettere in seria difficiltà ogni tentativo di coordinamento ed unità politica e conferma che i mercati hanno visto giusto sull'insostenibilità dell'euro zona.

lunedì 17 maggio 2010

FTSIE MIB: IL GRAFICO SETTIMANALE NON E' ANCORA COMPROMESSO E LA SENKOU SPAN B HA RETTO ALLE SPINTE RIBASSISTE.

La Bce pur avendo sottovalutato per alcuni mesi  la situazione che si stava creando  in Grecia  ha poi deciso di intervenire attraverso l'acquisto di titoli sul mercato; ciò   ha indotto Frank Schaeffer, un economista del Partito democratico , a volere Axel Weber, capo della banca centrale tedesca,  al posto di Trichet ; Schaeffer ritiene che l'acquisto di titoli tossici sarà la gighiottina per l'euro e auspica che questa strategia vada  bloccata quanto prima possibile; il credit easing messo a punto dalla Bce si finanzierà attraverso la vendita di titoli obbligazionari di paesi solidi (Bund)  e i cui proventi saranno utilizzati per acquistare titoli di qualsiasi paese europeo preso di mira dalla speculazione; quindi non ci sarà emissione fisica di nuovi euro e i 440 miliardi a cui si aggiungono i 220 del Fondo Mondiale saranno garantiti dai singoli stati europei e verranno finanziati dal mercato; sembra che la manovra poi non sia così negativa e sicuramente infinitesimamente piccola rispetto alla massa enorme di liquidità creata dalla Fed (superiore al trilione di dollari ). Quanto sta accadendo in questi giorni deve servire da monito a quanti vorrebbero allargare l'area euro senza imporre regole fiscali serie e stringenti; la speculazione è sempre in agguato e cercherà di approfittare delle debolezze sistemiche e soprattutto cercherà di distogliere l'attenzione dal grande debitore americano; ma a parte la grande tristezza e preoccupazione per i sacrifici a cui sono chiamati i cittadini, il ridimensionamento dell'euro  è un toccasana per  l'economia tedesca e quella italiana, in quanto finirà per favorire le loro esportazioni e soprattuto  il rafforzamento del dollaro è l'unica soluzione per scongiurare la fuga dei cinesi dal debito americao; quindi anche in questo caso non tutti i mali vengono solo per nuocere!!
Dal punto di vista grafico, e restando all'analisi di qullo settimanale, l'indice rimane all'interno della cloud senza aver rotto al ribasso la senkou span B e legittimando quanto meno la possibilità di una reazione da parte del mercato. 

sabato 8 maggio 2010

VOLATILITA' AI MASSIMI LIVELLI DEGLI ULTIMI 13 MESI.

Le aspettative di un aumento della volatilità si sono tragicamente concretizzate e nella settimana appena conclusa il VIX  ha messo a segno un recupero del 70% portandosi al disopra dei 40 punti;  un valore superiore ai 30 punti  anticipa una fase di grande volatilità e incertezza, mentre un valore inferiore ai 20 punti una fase di calma e di volatilità limitata. Come si può osservare nel grafico comparativo accluso che sovrappone il Vix e l'indice SP500, ogni qualvolta il Vix ha superato i 40 punti, quattro volte su cinque l'indice ha perso una media del 7% nel mese successivo; ma la settimana è stata caratterizzata da molte anomalie e tra quelle più inqiuetanti rimane sicuramente lo scivolone del Dow e il quasi azzeramento di valore di alcuni titoli come Accenture che è passato da una quotazione di circa 40 dollari ad appena 0,1 cents oppure a quella di Procter & Gamble, che si è dimezzata nel lasso di pochi secondi; ovviamente tutte le contrattazioni che hanno registrato tale escursione di prezzi sono state annullate ma restano l'inquietudine e i dubbi circa la reale motivazione di tali episodi; erano notizie già ampiamente diffuse sui giornali economici che alcuni non identificati hedge funds (americani o forse asiatici) disponevano di svariati miliardi di dollari da utilizzare per creare situazioni di alta volatilità che avrebbero avuto come obiettivo principale quello di realizzare profitti  approfittando dell'incertezza e delle paure degli investitori; l'ipotesi che  ci sia la mano di speuclatori incalliti viene avvalorata anche dalla tempistica scelta e cioè dopo l'approvazione del piano economico d'emergenza in soccorso alla Grecia che secondo molti avrebbe invece dovuto rassenerare il clima generale; non è poi rassicurante che  dopo 24 ore non erano ancora chiare le ragioni di quanto accaduto il giorno prima  e che i responsabili del NYSE Euronext e del Nasdaq continuino a rimpallarsi le responsabilità;  la disposizione  che prevede uno stop di 90 secondi nell'attività di trading per i titoli colpiti da eccessi di vendite al New York Stock Exchange viene da alcuni vista come un fattore in grado di amplificare le vendite el a volatilità;  neppure immune da critiche  è l'assenza di stop al trading seguita dal Nasdaq ; molte vendite avvengono seguendo sistemi matematici che vengono applicate in maniera automatica dai computer e a quel punto il computer  interviene in cerca di  proposte di acquisto o di vendita che rischiano di affossare del tutto il mercato; sarebbe il caso che le regole venissero riviste e che episodi del genere nel più grande mercato finanziario del mondo non avvenissero più. Ciò che lascia l'amaro in bocca è l'impotenza della politica incapace di dare una risposta forte e determinata alla speculazione finanziaria; sotto tiro non sono più le aziende ma gli stati sovrani  già in gravi difficoltà per le note vicissitudini legate alla speculazione dei mutui subprime; dopo quanto avvenuto  con i mutui subprime quanto meno ci si aspettava una  risposta ferma  e decisa passando anche attraverso il fallimento di chi credendo di  essere furbescamente in grado di realizzare profitti giganteschi , non ha esitato a mandare sul lastrico migliaia di famiglie;  a questo punto  non è più accettabile che i cittadini siano chiamati a sacrifici sempre maggiori,  in molti casi  insostenibili ,per consentire ad istituzioni senza scrupoli  di arricchirsi sulla pelle di ignari lavoratori che a stento riescono ad arrivare a fine mese; è  molto meglio stroncare questa speculazione  che condannare i cittadini, in particolari quelli più deboli,  a vivere nel timore di perdere quel poco che hanno.
Passando alla situazione grafica (grafici settimanali) del nostro indice principale, rimbalza subito agli occhi quanto avvenuto nella settimana appena trascorsa; pur essendo convinto che mai come ora la prudenza sia necessaria e pur consapevole che la situazione grafica giornaliera è tragicamente compromessa ,   sul grafico settimanale non si può non notare che l'indice si è poggiato sulla Senkou span B e da lì è rimbalzato; in teoria il segnale negativo sul settimanale si avrà proprio alla rottura dei minimi di venerdì che se dovessero reggere potrebbe essere il punto di partenza di un eventuale rimbalzo;  ovviamente si tratterebbe di un rimbalzo che in condizioni di forte volatilità non sarà facile cogliere specialmente per chi non segue il mercato intraday.

domenica 2 maggio 2010

CAMBIANO I PROTAGONISTI MA LA SCENA RIMANE SEMPRE LA STESSA: DOPO I CDS TOCCA ALLE AGENZIE DI RATING E LA SPECULAZIONE DILAGA SENZA FRENI.

Fino a marzo scorso si era combattuti fra il timore che la situazione strutturale potesse peggiorare e la speranza di un  miglioramento dei fondamentali; la conferma di un miglioramento si è avuto  dalle trimestrali  che in America hanno superato del 20% le aspettative degli analisti ; a livello strutturale invece non si possono sottostimare    le note vicissitudini legate alle difficoltà della Grecia, amplificate , come oramai ripeto da mesi, dalla speculazione che per abbattere l'euro usa tutti i metodi possibili e dulcis in fundo dalle agenzie di rating che hanno declassato la solvibilità di Grecia Spagna e Portogallo; a questo riguardo è interessante il commento del direttore del Fondo monetario internazionale che ha in maniera lapidaria liquidato l'intervento delle agenzie di rating: affermando che "Non si dovrebbe credere troppo a ciò che dicono le agenzie di rating, benchè possano essere utili"; ma è indubbio che ciò che stava accadendo in Grecia è stato del tutto trascurato; infatti  dopo il downgrading da parte della Fitch del debito pubblico greco a dicembre dell'anno scorso, la commissione europea  inviò  una missione in Grecia che  scoprì che il deficit era cinque volte superiore a quanto aveva comunicato Atene; è dal mese di gennaio che l'Europa ha messo in risalto tutta la sua debolezza e ha finito per prevalere la decisione di non decidere; ma  la prospettiva di un ennesimo salasso da parte delle banche che hanno in portafoglio titoli ellenici(tra cui anche molti istituti tedeschi)  ha convinto i paesi più riottosi ad intervenire. In un quadro di tale incertezza, la borsa ha immediatamente registrato il clima di grande tensione e ha reagito  in maniera molto forte; infatti  i mercati azionari vivono molto male le incertezze e i timori di un potenziale dilagare della crisi, ha messo in ginocchio le borse del vecchio continente amplificando in alcuni casi la già endemica debolezza dei paesi più vulnerabili ; il nostro indicesi è portato al disotto dei i22300  in un unica seduta; l'indice si è lasciato alle spalle sia la media mobile a 50 che quella a 200 e siamo approdati in un territorio dove non è facile approntare una strategia chiara; è ancora una volta il caso di acquistare sulla debolezza o è il caso di restare alla finestra e per chi può, iniziare operazioni al ribasso??Tecnicamente sono ormai tre sedute che il mercato sta consolidando sui minimi e ciò farebbe presupporre che la fase negativa non è da considerarsi conclusa e una discesa sotto i minimi di mercoledì scorso potrebbe dare adito a ulteriori vendite; ritengo che in queste condizioni quanto meno siano da evitare operazioni al rialzo almeno per chi non ha la possibilità di poter seguire il mercato dall'apertura fino alla chiusura;   con l'aumento della volatilità , con sedute  nervose e movimentate, però aumentano le opportunità, per chi sa coglierle, di operazioni intraday.