domenica 23 gennaio 2011

ANALISI INDICE SP500 A CURA DI ICHIMOKU CHARTS.COM

ANALISI US DOLLAR INDEX A CURA DI ICHIMOKU CHARTS.COM

LA LUNGA FASE INTERLOCUTORIA SEMBRA AVER TROVATO FINALMENTE LA RETTA VIA.

Anche se la candela di chiusura dell'indice FTESEMIB di venerdì sembra chiaramente indicare la necessità di una  correzione, è quanto meno salutare ,anche dal punto di vista psicologico,  che le quotazioni abbiano preso una direzione precisa; la candela di indecisione di venerdì ovviamente abbisogna di conferme ed un suo eventuale superamento aprirebbe interessanti prospettive rialziste per il nostro indice; a parte la frustrazione di vedere i principali  indici  mondiali prendere con decisione la via del rialzo e constatare che  a parte pochi temi legati a vicissitudini societarie e sui quali il mercato ha posto grandi aspettative,  il mercato nostrano conferma la fase di grande difficoltà che il nostro Paese e la sua economia , stanno attraversando; c'è bisogno di un profondo processo di ammodernamento del Paese intervenendo con  la scure dove la corruzione, gli sprechi e il malgoverno impediscono al nostro paese di competere ad armi pari  con i  principali competitors internazionali.
Fino a qualche tempo fa bastava concentrarsi sull'analisi del principale indice americano , l'Sp500, per avere un idea di quella che sarebbe stata l'evoluzione del nostro indice e degli altri principali indici europei; ora non è più possibile in quanto gli investitori, a causa dei problemi legati al debito sovrano, hanno concentrato le loro scelte preferendo i paesi che hanno prospettive di crescita maggiore e principalmente dove il tessuto economico è particolarmente favorevole  ad accogliere investimenti da tutto il mondo;  Amazon, il sito più autorevole in materia di vendite on-line, ha da poco inaugurato il sito italiano ma ha preferito creare una Sarl in Lussemburgo piuttosto che aprire una società sul suolo italiano e pur avendo prezzi molto concorrenziali preferisce spedire la merce da oltralpe, piuttosto che sottostare alle imposizioni fiscali di uno stato e di una politica autoreferenziali e lontani dai problemi dei cittadini. 
Tornando alle considerazioni di tipo tecnico, il superamento dei 21600 dell'indice restano estremamente positivi; l'unico timore è che un eventuale correzione sui mercati americani e sul mercato tedesco,  che hanno visto le loro quotazioni apprezzarsi sensibilmente lungo il corso dell'anno appena concluso, possa innescare un ulteriore fase laterale, interlocutoria e far perdere l'impulso al nostro mercato; da marzo del 2009 l'indice SP500 si è apprezzato in misura superiore al 90% e a parte la correzione che ha colpito i tre principali indici americani   da aprile e fino a novembre dell'anno scorso e la breve correzione avvenuta nel mese di novembre scorso, i mercati non hanno subito correzioni importanti . Le ottime trimestrali americane  hanno confermato la ripresa in atto e il buon esito delle aste dei paesi periferici, a partire dal Portogallo, hanno riportato l'attenzione sui titoli bancari , pesantemente colpiti in seguito ai timori legati ai debiti sovrani; le massicce vendite dei  titoli di stato dei paesi più deboli dal punto di vista finanziario ha determinato un aumento dei tassi d'interesse(la vendita ha fatto calare il prezzo sul mercato secondario e aumentare di conseguenza i rendimenti) e in alcuni casi ha impedito l'approviggionamento di denaro utile a far funzionare la macchina statale: presentarsi sul mercato dei capitali ed offrire rendimenti più bassi rispetto ai titoli in circolazione ha l'effetto di tenere lontano gli investitori che in considerazione del fatto che a maggior rischio corrisponde un maggiore rendimento, hanno favorito il circolo vizioso di tassi in aumento e peggioramento delle finanze pubbliche. Ovviamente l'idea partita da alcuni paesi di emettere dei bond a marca europea, ha trovato contrari i principali paesi che emettendo titoli al 2% lucrano interessi di gran lunga maggiore su quelli dei paesi periferici; sembra la solita giungla dove l'animale grosso fa un sol boccone di quello più piccolo. 
TITOLI INTERESSANTI. ENI al superamento dei 17,85 con stop loss a 17,20.