martedì 21 agosto 2007

BRUSCA CORREZIONE, MA SALUTARE

Erano mesi che veniva posto l'accento sui mutui subprime e dei loro potenziali effetti deleteri sull'economia reale; la recessione immobiliare infatti è direttamente legata alla contrazione del credito, ma a quanto sembra erano solo preoccupazioni di blogger mentre gli economisti della Fed erano noiosamente alle prese con l'inflazione. Solo dopo le le ormai note vicende degi ultimi giorni, caratterizzati da mercati in fibrillazione, il commento della FOMC ha ammesso per la prima volta che "c'è il potenziale per ridurre la crescita economica e che i rischi sono aumentati sensibilmente ", dimenticando fra l'altro di sottolineare che la crisi del credito è solo una delle tante problematiche che rischiano di minare la crescita economica insieme alla contrazione dei consumi, la debolezza del mercato del lavoro e al situazione non brillante del settore manufatturiero.
Quando nel 2000 scoppiò la bolla dei titoli internet, da più parti si levarono voci ottimistiche; le motivazioni di tale ottimismo risiedeva nel fatto che i titoli internet rappresentavano solo il 6% di tutta la capitalizzazione del mercato americano; ricordiamo tutti che l'sp500 si dimezzò e peggior sorte toccò al nasdaq. Sembra quasi lo stesso copione di questi giorni: perchè preoccuparsi se il mercato dei mutui subprime rappresenta solo il 10% di tutto il mercato dei mutui?? Non è facile prevedere quali saranno gli scenari nei prossimi mesi anche perchè non sono note le reali dimensioni della vicenda, ma una cosa è certa: le condizioni del mercato finanziario si sono deteriorate e la situazione del credito peggiorata. Non va dimenticato comunque che l'economia non ha sofferto una vera depressione a partire dal 1941, circa 66 anni durante i quali il rendimento dell'sp500 ha sempre superato quello dei titoli senza rischio, ad eccezione di soli 4 periodi - e cioè 1974,1977,1978 e 2002. Per l'investitore di lungo termine episodi del genere sono da considerarsi ottime opportunità di acquisto.

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