Fra i contratti più scambiati nella settimana appena conclusa a Wall Street ci sono le opzioni sul VIX mentre i volumi scambiati sul mercato azionario sono ai minimi annuali; fra gli investitori c'è ancora molta indecisione e non escludono che ci possa essere un repentino deterioramento del mercato; ma le forti contrattazioni sul Vix si spiegano anche con l'avvicinarsi delle scadenze tecniche di venerdì , le famose 4 streghe, e l'attesa per gli importanti dati macro che determineranno, come ovvio, un sensibile aumento della volatilità; storicamente settembre è un mese fiacco per il mercato azionario e la volatilità raggiunge il picco perché oramai la maggior parte degli investitori rientra dalle vacanze estive. La cosa più strana è che il contratto con maggiore open interest sia una call fortemente out of the money con scadenza a settembre e cioè quella con strike price a 45 dollari; con poco meno di una settimana alla scadenza sembra altamente improbabile che possa andare in the money , a meno che non accada qualcosa di tragico, e che il Vix possa raddoppiare in pochi giorni ; ci sono troppe incertezze sulla situazione economica e soprattutto sul mercato del lavoro; tutto ciò spiega l'andamento alquanto schizofrenico degli indici nelle settimanane scorse e gli investitori per evitare perdite pesanti, corrono ai ripari, ricorrendo ad operazioni di hedging .
E' da qualche mese che i grafici settimanali registrano questa lunga fase di trading range iniziata nel mese di maggio scorso; ma alla fine di questo percorso è lecito attendersi l'inizio di una forte fase direzionale.
E' da qualche mese che i grafici settimanali registrano questa lunga fase di trading range iniziata nel mese di maggio scorso; ma alla fine di questo percorso è lecito attendersi l'inizio di una forte fase direzionale.
Per quanto concerne il nostro indice, l'unica novità rilevante è il miglioramento della situazione grafica sul giornaliero ma c'è ancora molta strada da fare affinché si possa guardare con serenità alle sorti del mercato italiano; la crisi iniziata nel mese di ottobre di due anni fa è ancora lungi dall'essere superata; per chi opera stabilmente sul mercato italiano e dopo gli innumerevoli segnali long andati in fumo, solo gli oscillatori possono coadiuvare l'attività di trading; ogni altro indicatore trend following è destinato a fallire. Nella settimana appena conclusa l'indice Ftse mib si è portato con decisione al disopra della cloud e le attese sono per un allungo verso il massimo relativo di agosto scorso a circa 21500 punti .
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