lunedì 6 luglio 2009

SP500: IL VIX INDICA UNA POSSIBILE OSCILLAZIONE DEL 7% NEI PROSSIMI 30 GIORNI. AUMENTA PERO' IL COSTO DELLE OPZIONI PUT.




A novembre scorso il Vix era al massimo storico di 80,86 e gli investitori erano pienamente coscienti che la possibiltà che l'indice SP500 oscillasse con una percentuale superiore al 20% era ampiamente probabile; da quei massimi il Vix si è fortemente ridimensionato e ora quota al disotto dei 30 punti con un oscillazione contenuta fra 25 e 32. In sintesi il Vix sembrerebbe indicare un ritorno alla normalità con quotazioni di poco al di sopra di quelle precedenti il fallimento del colosso bancario Lehman Brothers; in direzione opposta invece sembra andare il costo delle coperture per proteggersi da eventuali scivoloni del mercato; per proteggersi da un eventuale calo dell'indice SP500 del 10% gli investitori stanno spendendo una cifra molto maggiore rispetto a quella di agosto dell'anno scorso cioè rispetto al costo delle optioni un mese precedente al fallimento di Lehman Brothers e cioò nonostante il fatto che nell'ultimo trimestre il VIX sia crollato di circa il 40%; pur essendo calati i prezzi delle opzioni rispetto ai massimi, sono comunque del 38% sopra i valori storici degli ultimi 19 anni del VIX a circa 20 punti; la volatilità implicità per un calo del 10% dell'indice è salita a 29 rispetto ad una volatilità implicita sulle opzioni call di circa 20 .
In europa la volatilità implicita dei contratti sull'Eurostoxx per un calo dell'indice del 10%, è aumentata a circa 31,5 rispetto ad un valore di circa 23 per un apprezamento dell'indice del 10%.
E' un dato che indica la maggiore inclinazione da parte degli iinvestiori a cercare coperture contro eventuali perdite piuttosto che a speculare su ulteriori guadagni.

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