sabato 19 gennaio 2008

INDICI AMERICANI: RIMBALZO POSSIBILE, MA IL NERVOSISMO PREVALE.







Le parole sussurrate dall'ex presidente della Fed Greenspan qualche mese fa trovano conferme nei timori sempre più crescenti di un economia ormai per molti ufficialmente entrata in recessione. Solo 19 americani su 1000 ritengono che l'America la possa evitare, mentre il 57% è fermamente convinta che il paese è destinato ad entrare in recessione; un altro 19% crede che il paese sia ormai in recessione; ciò che preoccupa di questa inchiesta condotta da Fortune Magazine è che circa la metà dei partecipanti al sondaggio ha tagliato le proprie spese rispetto all'anno scorso e molti sono i dubbi sulla reale efficacia del piano del Presidente Bush che attraverso sgravi fiscali di circa 150 miliardi di dollari , cercherà di stimolare l'economia. L'indice S&P500 questa settimana ha perso il 5,4% , il calo più pesante dal luglio 2002; sicuramente non è andata meglio al Dow Jones e al Nasdaq calati di oltre il 4%. Gli indici si stanno avvicinando inesorabilmente alla soglia che delinea un bear market con perdite di almeno il 20%; sia il Dow che l'indice S&p500 hanno perso ormai il 15% dai massimi del 9 ottobre scorso mentre il Nasdaq composite ha lasciato sul terreno il 18% dal suo massimo registrato il 9 ottobre scorso. Per quanto concerne l'indice Russell 2000 che comprende aziende di media grandezza, la perdità ha ormai superato il 20% dai suoi massimi del 13 luglio scorso. Per ora la paura cresce e stiamo entrando in una possibile fase di panic selling che lascerebbe intendere che il declino sta inesorabilmente giungendo alla fine.
Graficamente siamo su livelli che giustificherebbero un rimbalzo ma la loro perdita determinerebbe conseguenze ancora più serie; non è rassicurante che l'indice S&P500 si sia portato al disotto dei 1370 punti ma la fascia 1280-1230 potrebbe fungere da cuscinetto ad eventuali approfondimenti ribassisti. La rottura di 12800 da parte del Dow Jones Industrial ha determinato un deterioramento della situazione grafica ma il livello fra 12000 e 11500 potrebbe creare le condizioni per un accumulazione capace di rovesciare le sorti dell'indice stesso; anche per il Nasdaq composite sembra che i livelli fra 2350 e 2150 possano essere sufficienti ad arrestare le forze ribassiste.

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