sabato 15 marzo 2008

INDICE SPMIB40: IN ATTESA DEL SELL OFF FINALE.


Un altra settimana da dimenticare non tanto per le perdite in termini percentuali che, ad eccezione di Tokio dove il Nikkey225 ha perso oltre il 4 %, per i listini europei sono rimaste nell'ambito del punto percentuale; Piazza Affari ha leggermente debordato, finendo la settimana a 31659 con una perdita dell'1,62%. Ciò che impressionano ma sicuramente non meravigliano in quanto attese, sono le notizie provenienti dall'America; Bear Stearns, da 85 anni un istituto indipendente, rischia la propria autonomia dopo aver ammesso di avere problemi di liquidità; Jp Morgan che attraverso la Fed ha garantito alla Bear una scialuppa di salvataggio sotto forma di liquidità probabilmente finirà per acquisirla; Bear Stearns fu fondata nel 1923 e riuscì a superare indenne il periodo della grande depressione iniziata nel 1928 e poi culminata nel crollo di borsa dell'ottobre del 1929. Ciò che effettivamente lascia basiti, è il fatto che da giorni giravano rumors circa eventuali difficoltà a cui la banca non riusciva a far fronte, ma i dirigenti hanno negato che ci fossero problemi fino a che la situazione non è precipitata costringendo i responsabili della banca ad ammettere che c'era stato un deterioramento significativo della liquidità; è nell'interesse delle banche stesse dimostrare la qualità dei loro assets presentando bilanci trasparenti e senza sorprese; solo in questo modo i mercati potranno avviarsi verso una stabilizzazione che alla luce di questi fatti, sembra ancora molto lontano . La prossima settimana vedrà i big del credito americano presentare le trimestrali e oltre Bear Stearns sarà la volta di Goldman Sachs, Lehman Brothers e Morgan Stanley: è da mesi che gli analisti prevedono che non ci sarà da aspettarsi nulla di buono ma sicuramente avremo la prova che negli ultimi mesi le cose sono peggiorate non solo nel settore dei mutui subprime ma anche nel settore del credito in generale.
Anche in Europa le difficoltà creditizie hanno dominato la scena; Carlyle sarà probabilmente costretta a liquidare uno dei suoi fondi perchè impossibilitata a rimborsare gli oltre 21 miliardi di dollari di debiti.
Per quanto concerne l' indice nostrano, la black spinning top della giornata di venerdì è la rappresentazione grafica di una giornata particolarmente volatile che ha risentito delle cattive notizie provenienti da Bear Stearns; il risultato da inizio anno, sicuramente non trascurabile, è di una perdita che ammonta a circa il 18%; non aiutano le forti tensioni che si registrano nei mercati valutari e in quello delle commodities con oro e petrolio su massimi assoluti. Martedì toccherà alla Fed decidere sui tassi d'interesse e sembra ormai scontata la decisione di un abbassamento di almeno tre quarti di punti nella speranza di continuare a dare ossigeno ad un sistema che, nonostante i massicci interventi delle banche centrali dei giorni passati per importi sempre più ingenti, sembra poco restio a reagire alla forte crisi di liquidità.
L'indice non riesce a superare la tenkan sen e neppure la kijun sen e ciò è la chiara dimostrazione grafica di un indice stanco ed incapace di una reazione convincente. Solo il superamento dei 32950 potrebbe essere il primo segnale di un inversione che per ora sembra alquanto improbabile.

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