giovedì 30 ottobre 2008

DOMANI SI CELEBRA LA GIORNATA DEL RISPARMIO.

Il risparmio rappresenta il nucleo centrale dell'economia, la cui importanza è sottolineata dall'essere continuamente richiamato dalla Costituzione; si attendono le relazioni del Ministro e del Governatore ma molte cose sono a di poco scontate: gli italiani risparmiano sempre meno e la fiducia in chi dovrebbe salvaguardare il frutto dei propri sacrifici è in un trend decisamente calante. Si spera sarà un momento di riflessione e di azione sui tanti drammi che continuamente si abbattono sulla testa dei risparmiatori. Molti banchieri dalle stock option milionarie farebbero bene a rivedere il modello di gestione del proprio business evitando per il futuro il ricorso a liquidità costruita con formule matematiche. Si inizino a finanziare le idee che rappresentano un bene più importante dei vari prodotti derivati dai guadagni stratosferici ma dall'esito assolutamente incerto; tanto prima o poi ,come dice il proverbio, la farina del diavolo finisce in crusca. Si garantisca in ogni modo il credito destinato all'acquisto della prima casa e si venga incontro in maniera incondizionata al cittadino che sotto la spada di Damolce dell'euribor vede andare in fumo anni di sacrifici e di privazioni.

mercoledì 29 ottobre 2008

INDICE SPMIB40: IL FORTE RIALZO FA RAGGIUNGERE IN GIORNATA I 20500 . PROBABILI ULTERIORI ALLUNGHI.


Il primo livello di resistenza che indicavo in 20500 è stato quasi raggiunto durante la giornata di oggi; il rialzo è stato forte e un po tutte le blue chips vi hanno concorso anche se la parte del leone l'hanno fatta i petroliferi e i bancari. Il superamento in chiusura dei 20500 potrebbe anticipare una fase all'insegna della positività che potrebbe estendersi anche fino a 23.000. E' ovvio che la crisi finanziaria non è ancora finita e i riflessi sull'economia reale si faranno sentire con forza nei prossimi mesi ; il rallentamento dell'economia avrà effetti negativi sulla vita quotidiana dei cittadini finendo per aumentare l'incertezza e la disoccupazione. La volatilità probabilmente continuerà e al risparmiatore che intende iniziare ad accumulare una posizione azionaria è consigliabile che lo faccia utilizzando gli etf o i piani d'accumulo in fondi ; ciò gli eviterà di fronteggiare giornate altalenanti che finirebbero per minare la fiducia e creare ansia.

INDICE SPMIB40: ANCORA BEAR MARKET RALLIES. MA E' GIUNTO IL TEMPO DI PENSARE ALL'EQUITY.


Ancora un altro bear market rally degli indici americani come quello del 13 ottobre scorso, ha caratterizzato la seduta di ieri sera a Wall Street; l'auspicio è che a questi rallies possa seguire un periodo di consolidamento e soprattutto un calo della volatitlità tale da permettere il superamento delle forti resistenze che inevitabilmente si troveranno lungo il cammino del recupero.
E' il momento, come anticipato già in alcuni post precedenti di ricominciare a pensare all'equity senza esagerazioni e senza avidità; è il momento di confrontarsi con se stessi e capire realmente quale rischio si è disposti a correre e innanzitutto quali sono gli obiettivi dell'investimento; il portafoglio dovrà essere ben diversificato all'interno del quale non dovranno mancare titoli del debito pubblico ma anche obbligazioni corporate che presentano prezzi interessanti.
L'indice Spmib40 dovrà mostrare tutta la sua forza (che finora non si è vista) per poter superare la prima resistenza posta a 20500 e poter ambire a livelli più alti.

domenica 26 ottobre 2008

INDICE SPMIB40: IN ATTESA DI SEGNALI DI INVERSIONE.



L'indice chiude la settimana con uno spinning top posizionandosi al di sotto dei minimi del 2000, del 2002 e del 2003 come si vede dal grafico mensile; l'elemento predominante di queste settimane è la forte volatilità tanto da portare il vix (vedi foto) su massimi storici; tentare in queste condizioni di anticipare i minimi senza dotarsi di uno stop loss adeguato equivale al suicidio; non ci sono mezze misure nella discesa: perdite al disopra del 5% e spesso anche del 10% oramai sono all'ordine del giorno; oltre al mercato azionario si registrano forti movimenti nel settore delle valute ; in circa 4 settimane il dollaro ha iniziato una fase di rafforzamento che lo ha portato a recuperare circa 30 figure nei confronti dell'euro pur con un differenziale di tassi a sfavore del dollaro e un deficit che cresce a dismisura; non va dimenticato il crollo della corona islandese e sopratutto l'indebolimento della sterlina contro l'euro e le altre valute più importanti.
Finora i provvedimenti presi dai governi e dalle banche centrali non hanno sortito gli effetti sperati; la mancanza di fiducia ed un panico diffuso indurranno le banche centrali ad ulteriori mosse e non è da escludere che i tassi americani possono scendere sotto l'1% o addirittura allo zero% nel caso in cui non ci sia un miglioramento del mercato azionario; diversa è la situazione della zona europea e dell'inghilterra; i tassi europei sono al 3,75% e quelli inglesi al 4,5; non è da escludere che possano essere abbassati i tassi già la settimana prossima in una mossa coordinata fcon la Fed e ch e poi Bce e BOI possano procedere con tagli addizionali nelle settimane successive. A questo punto sembra inutile entrare nel merito della validità dell'abbassamento dei tassi d'interesse ma in situazioni di crisi globale ogni tentativo va esperito per evitare il peggio. Si auspica che a questo punto vengano presi provvedimenti concreti per stimolare l'economia, consci che non ci si possa aspettare miracoli dalle disastrata situazione della finanza pubblica .

giovedì 23 ottobre 2008

INDICI AMERICANI: TRIANGOLI SIMMETRICI , PATTERN DI CONTINUAZIONE O DI INVERSIONE??


Nella maggior parte dei casi(circa il 75%) i triangoli simmetrici sono pattern di continuazione e solo nei restanti casi si tratta di pattern d'inversione. Sono particolarmene difficili da individuare quando sono pattern di inversione e numerose sono le false rotture. Determinante a questo proposito, soprattutto a conferma dell'analisi, è la valutazione di eventuali gap, di movimenti di prezzi particolarmente veloci ed ovviamente i volumi.

INDICE SPMIB40: ANCORA PAURA, DETERMINANTE LA TENUTA DEI MINIMI.


Il rimbalzo ha avuto vita breve ma l'ipotesi di un andamento laterale fra 20100 e 24100 rimane ancora valido ed il grafico sembra per ora testimoniarne la validità; il pericolo di vedere nuovi minimi rimane ancora alto e di nuovo il superamento dei 22050 in primis e di 24100 poi, rappresentano i livelli oltre i quali è legittimo aspettarsi un rafforzamento del quadro grafico. Come anticipato nei post precedenti , è giunta l'ora di monitorare i singoli titoli; in questo modo si avranno le idee chiare quando la volatilità inevitabilmnte calerà e il mercato darà i primi segnali inequivocabili di inversione.

domenica 19 ottobre 2008

INDICE SPMIB40: IL TEST DEI MINIMI CORROBORA LA TESI DI UN EVOLUZIONE POSITIVA NELLE PROSSIME SETTIMANE.


Il doji del 14 ottobre scorso ha finito per portare i mercati quasi ai minimi dell'ultimo periodo; anche in quel caso la kijun sen ha anticipato la potenziale zona dove si sarebbe potuto fermare il forte movimento di recupero; nel breve il superamento dei 22100 è fattore determinante per una continuazione del recupero ma non si esclude una fase di consolidamento fra 20100 e 24100; l'impostazione grafica è ancora ampiamente ribassista e sicuramente non è il momento di lasciarsi prendere dall'euforia ma tenere sempre fermi i propri obiettivi senza dimenticare il proprio livello di rischio sopportabile; quindi senza strafare si può affermare che sia giunto il momento di iniziare a diminuire la liquidità in portafoglio tenendo conto della propria propensione al rischio e della giusta proporzione da riservare all'investimento azionario.

mercoledì 15 ottobre 2008

INDICE SPMIB40: UN DOJI INDICA LA NECESSITA' DI UNA PAUSA AL RALLY.


Come anticipato nel post precedente , il rimbalzo aveva in prima battuta un target che poteva estendersi fino a 24500(massimo effettuato 24270), dove probabilmente i timori mai sopiti di un economia reale pesantemente influenzata dalla crisi finanziaria, avrebbe indotto i compratori ad una pausa di riflessione. Il doji di ieri non rappresenta un elemento di particolare pericolosità in quanto il mercato non proviene da un rally esteso nel tempo nè si trova in condizioni di forte ipercomprato; il suo valore di incertezza, di indecisione comunque resta valido. Per ora l'indice si è incastonato fra la tenkan sen e la kijun sen e ciò rafforza la fase di indecisione che caratterizza il mercato; al disopra dei 24300 le quotazioni avrebbero molto spazio di rivalutazione ed ogni operazione di investimento in titoli dovrebbe essere decisa al superamento di quel livello.

lunedì 13 ottobre 2008

GRAFICI DI BEAR MARKET DEL PASSATO





Il Dow Jones perse in 23 giorni del mese di ottobre del 1929 circa il 49% del suo valore; ma la perdita totale finale fu quasi del 90% facendo apparire sul grafico di lungo termine(vedi ultimo grafico in fondo) quasi insignificante le perdite del 1929.
I GRAFICI SONO STATI TRATTI DAL BLOG: http://alphatrends.blogspot.com/

IL RIMBALZO POTREBBE ESTENDERSI IN PRIMA BATTUTA SOPRA I 23.000



Come è possibile notare nel grafico mensile, le quotazioni si sono spinte poco sotto i minimi del 2002 e del 2003, creando le condizioni se rotti, per un affondo decisamente ancora più dirompente; che l'indice SPmib40 si fosse diretto verso quei minimi era quasi scontato in considerazione della gravità della situazione finanziaria globale di cui ancora non si conoscono i dati precisi; è ipotizzabile a questo punto che il rimbalzo possa in prima battuta portarsi a quota 23.000 e se superati potrebbero spingere l'indice sui 24.500. Un retest dei minimi nel caso non violati, rappresenterebbe un argomento in più a favore della tesi del rimbalzo.
In questa fase è necessaria ancora molta cautela, ma come sto ripetendo da qualche settimana è importante iniziare a prendere in considerazione, una volta calata la volatilità, titoli che ormai presentano prezzi interessanti.

domenica 12 ottobre 2008

ALLA RICERCA DI RIMEDI ANTICRISI.

Minaccia di recessione globale, borse al collasso, e banche ormai quasi all'asfissia; la crisi finanziaria è arrivata ad un punto tale di gravità che si rende necessario un intervento coordinato dei governi: come ha detto il primo ministro inglese Gordon Brown: this is moment of truth, è il momento della verità. Dopo lo scarno documento del G7 di venerdì in cui si ribadisce l'impegno a salvare dal fallimento le banche più importanti , si attendono le decisioni che verranno prese dai quindici riuniti a Parigi dal presidente di turno Sarkozy; è molto probabile che si seguiranno le linee guida del piano annunciato dal governo inglese; quindi i Quindici decideranno la ricapitalizzazione delle banche e ne garantiranno i loro debiti. Secondo una bozza che circola in queste ultime ore è prevista una garanzia sui prestiti interbancari per 5 anni e sarà chiesto alla Bce di emettere prestiti da lei garantiti a favore delle imprese. Il timore è che si ribadiranno ,sbandierando il sigillo del coordinamento europeo, misure già prese dai singoli stati ; il problema è che oltre i reiterati inviti alla tranquillità non si ravvisa poi la ferma volontà di intervenire in maniera incisiva lasciando trasparire l'assoluta impotenza da parte dei governi e ciò non fa altro che diffondere ancora di più incertezza e paura; d'altronde neppure il piano inglese presenta elementi di eccezionale novità; il governo inglese oltre a garantire i depositi , ha messo sul piatto dai 25 ai 50 miliardi di sterline per ricapitalizzare le principali banche inglesi al fine di rafforzare le fondamenta del sistema bancario con un'opera di nazionalizzazione o semi-nazionalizzazione senza precedenti; ha consentito alla Bank of England di aumentare la liquidità a disposizione sul mercato interbancario, garantendo la raccolta a breve termine alle banche inglesi (fino a 200 miliardi di sterline) e ha messo in cantiere fino a 250 miliardi di sterline per garantire le nuove emissioni obbligazionarie bancarie collocate nei prossimi tre anni. L'auspicio è che il comunicato finale dell'incontro preveda un intervento congiunto dell'Europa, qualche provvedimento comune che metta tutti gli stati sullo stesso livello ed impedendo a paesi come il nostro, il cui debito è già di per se insostenibile, di peggiorare la già delicata situazione finanziaria.
Le idee non sono chiare e non sappiamo se le misure che si metteranno in campo saranno sufficienti a tamponare la difficile situazione finanziaria e ancor più le pesantissime conseguenze sull'economia reale; il livello spropositato del nostro debito pubblico, è un fardello che renderà sempre più oneroso ogni tipo d'intervento caricando sulle spalle dei contribuenti il rischio di default del sistema finanziario.

mercoledì 8 ottobre 2008

INDICE SPMIB40: ATTESO IL RIMBALZO.


Considerati i forti livelli di ipervenduto, non si esclude nei prossimi giorni un forte rimbalzo che potrebbe estendersi alla settimana prossima quando ci saranno le scadenze tecniche; la mossa concertata da parte delle banche centrali era attesa ma non sarà la panacea di tutti i mali; i timori di nuovi fallimenti nel settore bancario d'oltreoceano, nonostante il piano da 700 miliardi orchestrato dal Tesoro, non si sono pacati. Una considerazione va fatta dopo gli impegni assunti da mezzo mondo a sostegno delle banche; la messa a disposzione di ingenti somme per paesi che hanno una finanza pubblica alquanto disastrata, e addirittura per socializzare perdite create da banchieri che fino a qualche settimana fa gridavano al vento che le banche, da loro gestite, erano in perfette condizioni; il salvataggio della compagnia di bandiera sempre attraverso la socializzazione delle perdite; il salvataggio del sistema sanitario di molte regioni che è ormai sull'orlo del collasso finanziario porta ad una sola considerazione: ma dove si prenderanno tutti questi soldi?? se non stampando nuova moneta che porterà l'inflazione a livelli mai visti e mettendo in seria difficoltà la stabilità finanziaria dei paesi interessati e contravvenendo al rigore dei parametri di Maastricht.
Il sistema bancario ancora una volta dopo le note vicende della Parmalat, dei bond argentini e dei vari my way venduti senza alcuno scrupolo etc, sta dimostrando non solo una completa incapacità nel fare il proprio mestiere ma fondamentalmente una incredibile strafottenza per il risparmio dei cittadini; le loro malefatte a differenza dell'imprenditore che per varie ragioni si trova in difficoltà, e che senza possibilità di appello è destinato a fallire, trova l'appoggio dei governi e la salvezza con il denaro della collettività; sembrerebbe quasi ora di finirla.
Un discorso a parte meritano le banche centrali che finalmente si sono decise ad intervenire sui tassi, e la considerazione non vale tanto per i paesi dove il livello dei tassi è già basso: i continui interventi sul mercato per dare liquidità al sistema sono senza dubbi necessari, ma con il petrolio in caduta libera ormai da settimane e con i consumi che tendono a calare vertiginosamente, era necessario aspettare così tanto per intervenire? Non era il caso di aiutare anche il consumatore , che è il principale protagonista della crescita dandogli la possibilità di indebitarsi ad un tasso più basso?? Gli interrogativi sono tanti ma le risposte non sempre sono esaurienti.
Dal punto di vista grafico, sul daily una high-wave line si candida come potenziale elemento di inversione di breve.

martedì 7 ottobre 2008

INDICE SPMIB40: ORMAI AI LIVELLI DEL 2002


Il grafico mensile allegato ci permette facilmente di osservare quanto accaduto a partire dal mese di maggio dell'anno scorso; la reazione positiva iniziata nei primi mesi del 2003, dopo la fase negativa del 2000 imputabile alla bolla dei tecnologici e quella del 2001 all'attentato alle torri gemelle , è ormai stata completamente assorbita dalla crisi che negli ultimi mesi sta mostrando la sua parte più dura; non è da escludere a questo punto un ritorno dell'indice nella fascia 21000 - 26000.
La crisi di fiducia nel sistema bancario non accenna a diminuire e a questo punto sarebbe auspicabile un passo indietro da parte di chi ha sottovalutato la gravità della situazione e che i colpevoli siano cacciati via senza buonuscite stellari e se possibile coinvolgendoli nella soluzione della crisi più brutta degli ultimi 50 anni. La crisi finanziaria farà peggiorare il rallentamento dell'economia globale e frenerà la ripresa; si auspica quindi un intervento delle banche centrali e in particolare della Bce sperando che la mossa dell'Australia che ha abbassato di un punto percentuale , farà da apri-pista ad un calo generalizzato del costo del denaro.

lunedì 6 ottobre 2008

UNICREDITO: MANOVRA PER RAFFORZARE IL CAPITALE.


E' da qualche settimana che l'AD di Unicredito ripete ad oltranza che la Banca non necessita di interventi sul capitale, ma poi ha finito per ammettere che " nell'ultimo mese ci sono stati dei cambiamenti significativi della situazione per il comparto bancario, che era già difficile"; e perciò è stato costretto ad intervenire per rafforzare la base patrimoniale della banca. Il mercato ed i risparmiatori in particolare, hanno bisogno di informazioni precise e puntuali per evitare che il panico si diffonda; è auspicabile a tal proposito una comunicazione più esaustiva tale da mettere ial riparo le azioni da giornate di isterismo che il piccolo risparmiatore riesce a fatica a comprendere ciò che sta effettivamente accadendo.
Per ora il titolo non ha rotto i minimi dei giorni scorsi e ciò depone a favore di un rimbalzo.

EURO/DOLLARO: L'EURO CROLLA .


Anche in occasione della più grave crisi finanziaria a partire dagli anni 30' , l'Europa non si dimostra compatta sui provvedimenti da prendere per evitare che la situazione precipiti in un baratro, senza possibilità di ritorno; non c'è al momento una linea comune di difesa , nè una risposta collettiva alla crisi finanziaria; gli incontri del fine settimana a Parigi fra i primi ministri francesi, inglesi , tedeschi ed italiani ne sono una dimostrazione lampante; e le rassicurazioni di rito che in queste occasioni si rilasciano non hanno assolutamente convinto gli investitori che stanno sempre più fuggendo dall'euro; neppure il piano di salvataggio per Hypo Re che prevede linee di credito da 50 miliardi di euro garantiti dal governo,è servito a tranquillizzare il mercato che stamani ha portato l'euro ai minimi degli ultimi 13 mesi ed ha accolto il piano di salvataggio della Hypo Re con un apertura del titolo in calo del 50%.
Si attendono le mosse delle banche centrali che a questo punto dovranno intervenire pesantemente sui tassi d'interesse nel tentativo di instaurare un clima di fiducia nelle istituzioni e in maggior modo nei consumatori.

domenica 5 ottobre 2008

INDICE SPMIB40: VOLATILITA' ANCORA ALTA .


Il piano di salvataggio da 700 miliardi di dollari è diventato legge e sicuramente il mercato del credito ne trarrà vantaggi significativi anche se ci vorranno dei mesi prima che la fiducia ritorni ; la paralisi istituzionale tutta dettata dalla paura ha determinato un rallentamento dell'attività interbancaria che di riflesso, si è estesa, al settore delle imprese; l'approvazione del piano di salvataggio non ha per ora sortito alcun effetto sul mercato azionario in quanto permangono ancora molti dubbi sulla validità del piano. Gli investitori probabilmente ritengono che il piano apporterà dei benefici, ma nel frattempo preferiscono attendere e verificare. Secondo molti molti economisti il piano non contiene misure che consentano al mercato immobiliare di stabilizzarsi nè di grosso impatto sull'economia reale; sicuramente fino a che non ci saranno notizie confortanti dal mercato del lavoro e i dati macro non registreranno miglioramenti significativi, i consumatori non modificheranno le loro abitudini d'acquisto.
Tornando al nostro indice, è evidente dal grafico la volontà attendista degli investitori che per ora hanno confinato le quotazioni nell'ambito di uno stretto trading range con valori estremi fra 25000 e 26000. Quel timido morning star che avevo preteso di intravedere non ha sortito gli effetti desiderati; non si trattava di una morning star classica e proprio Steve Nison, autore del libro "BEYOND CANDLESTICK" riporta di aver scritto all'Associazione Nipponica di analisi tecnica chiedendo come interpretare alcuni pattern che non rientravano nei parametri classici al 100%; la risposta dell'associazione fu "we have found our discussions very interesting in the sense that you try to be very specific in determining definitions of Japanese exhibit readings while we try to keep them flexible as not to exclude all possibilities: This ...may be traced to differences in the way of thinking of Westerners, who prefer being precise and definite and Orientals who like to be flexible".
Nel breve è determinate il superamento dei 26250 per sperare in un rafforzamento più significativo; solo sopra 27000 la situazione tecnica diventerebbe più rassicurante.

giovedì 2 ottobre 2008

INDICE SPMIB40: UN TIMIDO MORNING STAR PREANNUNCIA UN PERIODO DI TREGUA.



Il piano di salvataggio del sistema finanziario da 700 miliardi di dollari è stato approvato dal Senato con 75 voti favorevoli e 25 contrari; se venerdì passerà anche alla Camera sarà il più grande intervento pubblico nell'economia dopo quello della grande depressione del '29. Il piano è stato arricchito da emendamenti a difesa della middle class tanto che alcuni senatori sostengono che il piano è per la "Main street" e non per "Wall Street"; sembra che a questo punto non ci fossero alternative al piano; non intervenire probabilmente avrebbe significato rischiare di far perdere i risparmi pensionistici di molte famiglie americane e di peggiorare ancora di più lo stato dell'economia. Non c'è dubbio che ancora una volta saranno i contribuenti a pagare per le scelte scellerate delle banche ; e probabilmente il piano non risolverà i reali problemi economici che l'America, e di riflesso il mondo intero, si trova a fronteggiare. A questo punto ci si attende che una volta approvato il piano, la Fed abbassi i tassi.

Come è possibile vedere dal grafico, sembra di poter riscontrare una morning star che anticipa una fase di tregua.

mercoledì 1 ottobre 2008

UNICREDITO: CONTINUANO LE SOSPENSIONI .


Non trova pace il titolo Unicredito che ancora oggi non riesce a contrattare in maniera continua; dopo le varie ripartenze il titolo viene continuamente sospeso al ribasso ed ormai è il terzo giorno che la situazione si ripete; alla base di tutto ciò sicuramente la sfiducia che serpeggia sempre più fra gli investitori ; la convinzione generale è che se la crisi dovesse continuare e dovessero appalesarsi ulteriori situazioni critiche finora tenute nell'ombra, probabilmente il titolo Unicredito sarebbe quello che ne risentirebbe di più; i timori a breve riguardano la possibilità di un aumento di capitale ma è forte la possibilità di svalutazioni nel portafoglio di crediti strutturati e a questo punto non è difficile ipotizzare una riduzione del dividendo.
A livello grafico ormai le quotazioni si sono riportate al livello del 1997 come si vede dal grafico settimanale allegato; un buon supporto dal quale il titolo potrebbe ripartire si trova a circa 2 euro; ma le continue sospensioni del titolo non fanno altro che tenere lontani gli investitori, ed incutere timori, ansie e preoccupazioni sul destino della banca; sembra che le rassicurazioni dell'amministratore Profumo non bastino più a calmare gli animi e a questo punto un intervento delle autorità di vigilanza sarebbe gradito per togliere ogni dubbio circa la solidità della banca; lasciare il mercato in balia delle voci incontrollate sembra veramente un gioco troppo sadico nei confronti dei risparmiatori.