domenica 2 maggio 2010

CAMBIANO I PROTAGONISTI MA LA SCENA RIMANE SEMPRE LA STESSA: DOPO I CDS TOCCA ALLE AGENZIE DI RATING E LA SPECULAZIONE DILAGA SENZA FRENI.

Fino a marzo scorso si era combattuti fra il timore che la situazione strutturale potesse peggiorare e la speranza di un  miglioramento dei fondamentali; la conferma di un miglioramento si è avuto  dalle trimestrali  che in America hanno superato del 20% le aspettative degli analisti ; a livello strutturale invece non si possono sottostimare    le note vicissitudini legate alle difficoltà della Grecia, amplificate , come oramai ripeto da mesi, dalla speculazione che per abbattere l'euro usa tutti i metodi possibili e dulcis in fundo dalle agenzie di rating che hanno declassato la solvibilità di Grecia Spagna e Portogallo; a questo riguardo è interessante il commento del direttore del Fondo monetario internazionale che ha in maniera lapidaria liquidato l'intervento delle agenzie di rating: affermando che "Non si dovrebbe credere troppo a ciò che dicono le agenzie di rating, benchè possano essere utili"; ma è indubbio che ciò che stava accadendo in Grecia è stato del tutto trascurato; infatti  dopo il downgrading da parte della Fitch del debito pubblico greco a dicembre dell'anno scorso, la commissione europea  inviò  una missione in Grecia che  scoprì che il deficit era cinque volte superiore a quanto aveva comunicato Atene; è dal mese di gennaio che l'Europa ha messo in risalto tutta la sua debolezza e ha finito per prevalere la decisione di non decidere; ma  la prospettiva di un ennesimo salasso da parte delle banche che hanno in portafoglio titoli ellenici(tra cui anche molti istituti tedeschi)  ha convinto i paesi più riottosi ad intervenire. In un quadro di tale incertezza, la borsa ha immediatamente registrato il clima di grande tensione e ha reagito  in maniera molto forte; infatti  i mercati azionari vivono molto male le incertezze e i timori di un potenziale dilagare della crisi, ha messo in ginocchio le borse del vecchio continente amplificando in alcuni casi la già endemica debolezza dei paesi più vulnerabili ; il nostro indicesi è portato al disotto dei i22300  in un unica seduta; l'indice si è lasciato alle spalle sia la media mobile a 50 che quella a 200 e siamo approdati in un territorio dove non è facile approntare una strategia chiara; è ancora una volta il caso di acquistare sulla debolezza o è il caso di restare alla finestra e per chi può, iniziare operazioni al ribasso??Tecnicamente sono ormai tre sedute che il mercato sta consolidando sui minimi e ciò farebbe presupporre che la fase negativa non è da considerarsi conclusa e una discesa sotto i minimi di mercoledì scorso potrebbe dare adito a ulteriori vendite; ritengo che in queste condizioni quanto meno siano da evitare operazioni al rialzo almeno per chi non ha la possibilità di poter seguire il mercato dall'apertura fino alla chiusura;   con l'aumento della volatilità , con sedute  nervose e movimentate, però aumentano le opportunità, per chi sa coglierle, di operazioni intraday.

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