domenica 6 giugno 2010

I CDS ANCORA PROTAGONISTI.

I dati macro oramai vengono costantemente ignorati:  il ruolo di prima donna viene interpretato dai debiti pubblici che sono cresciuti a dismisura, ove per per far fronte alla crisi finanziaria (vedi Germania e Stati Uniti),  ove per incuria e consuetudine a lasciare alle generazioni  future l'onere di sprechi e mal governo. E' un ritornello che si ripete quando il mercato fiuta o è indotto a fiutare le difficoltà nello gestire una massa enorme di debiti  che devono essere sistematicamente rinnovati per permettere alla macchina pubblica di poter funzionare; una cosa è certa e cioè che esiste una soglia del debito oltre il quale non è possibile andare e pertanto è determinante  porre massima attenzione al  deficit che  misura appunto   la velocità con la quale si rischia di non poter far più fronte al proprio indebitamento; è una situazione purtroppo diffusa in tutte le economia più importanti senza esclusioni di sorta;  la speculazione insiste dove le situazioni sono più a limite e con la complicità degli onnipresenti e controversi CDS, il cui spread viene costantemente monitorato, sono capaci di indirizzare le scelte degli speculatori; trattasi di derivati che basano la loro esistenza su complessi calcoli matematici; ma se continuiamo di questo passo, se l'economia non metterà al centro il benessere dei cittadini e continuerà a calcolare la ricchezza usando i soliti e oramai obsoleti parametri e fino a quando le banche conteranno di far utili ricorrendo a strumenti sofisticati che li fanno deviare dalla loro mission fondamentale e cioè di stimolo al tessuto economico di un paese, la strada diventerà sempre più tortuosa; e come sempre i costi più alti saranno sempre le solite fascie più deboli a pagarli.
Da tempo si dice che il Pil,  il valore dei beni e dei servizi prodotti da un paese,si dimostra essere insufficiente come unico  o il principale indicatore dello sviluppo economico; mi piace il nuovo indicatore introdotto da un piccolo stato himalayano, il Bhutan che al posto del Pil utilizza il Gross National Happiness o in italiano il FIL la Felicità Interna Lorda;il presidente dell'Istat Enrico Giovannini lo ritiene un modello estremamente valido e concreto in quanto consente di misurare il benessere equo e sostenibile; il  FIL si basa su quattro pilastri e cioè  l 'esistenza di uno sviluppo economico equo e sostenibile, che include l'istruzione, i servizi sociali e le infrastrutture, in modo che ogni cittadino possa godere degli stessi benefici di partenza; la conservazione ambientale;  la cultura, intesa come una serie di valori che servono a promuovere il progresso della società; e infine il pilastro su cui si fondano tutti gli altri, il buon governo. La crisi economica  sta rimettendo in seria discussione obiettivi e strumenti della società capitalistica  e approcci metodologici di tale natura troveranno sempre più interesse in occidente ove oramai tutti i miti stanno inesorabilmente crollando. Ma in che modo è possibile misurare la felicità? Il primo ministro del Bhutan identifica 9 ambiti in cui questa felicità si manifesta: tenore di vita (reddito disponibile, sicurezza del lavoro ecc.); stato di salute; livello di istruzione; ambiente e natura; cultura; vitalità della comunità; utilizzo del tempo (anche il tempo che si usa per stare da soli, per pensare, per riflettere, un tempo che non adoperiamo per ottenere dei vantaggi materiali); benessere psicologico; buon governo. Queste sono le 9 dimensioni, che hanno a loro volta 72 variabili. Lo sviluppo deve avere un obiettivo e sicuramente l'uomo deve essere al centro del processo economico e finanziario. 
Dal punto divista grafico la situazione rimane ancora in stallo e vale la pena di sottolineare che l'unico indice che non ha subito troppi contraccolpi rimane l'indice Dax che anche sul giornaliero rimane ancora imbrigliato nella cloud mostrando una forza relativa senza paragoni; su una china molto pericolosa sembra il nostro indice sul giornaliero mentre sul settimanale regge ancora la parte inferiore della cloud che finora sta mostrando di essere in grado di resistere agli attacchi dei ribassisti; è una situazione in evoluzione e non si può fare altro che consigliare prudenza in special modo per chi non ha la possibilità di poter restare davanti ai monitor tutta la giornata e non abbia la competenza di poter operare in condizioni di oggettiva difficoltà. 

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