sabato 2 giugno 2007

ANALISI MERCATO AZIONARIO

Il nostro mercato continua a sottoperformare gli indici europei e quelli americani ; resta ingabbiato in un range ristretto, mentre il dax continua la sua corsa senza indugi; d'altronde le notizie che provengono dalla Germania, non ultima quella relativa all'abbassamento dell'imposizione fiscale(riforma approvata dalla Camera Bassa il 25 maggio scorso in attesa dell'approvazione anche da parte della Camera alta) dal 39% al 30% a partire dal 2008 non possono non avere un impatto positivo sulle quotazioni azionarie.
Per quanto riguarda il mercato americano le chiusure sono sempre positive, sia in presenza di non notizie(nelle minute della Fed non c'era assolutamente niente di nuovo o di soprendente; le minute sono la copia conforme di quanto affermato precedentemente dal responsabile della Fed e cioè che la preoccupazione della Fed era e rimane l'inflazione,che il basso livello di disoccupazione crea rischi d'inflazione e che l'economia è attesa in crescita nei mesi a venire) sia in presenze di buone notizie e venerdì il il deflatore delle spese per consumi(la somma di tutte le spese per consumi effettuate dai singoli cittadini, con l'esclusione delle spese per cibo ed energia di per sè molto volatili) è stato appena lo 0,1% per il mese di aprile, al disotto dello o,2% atteso; questo dato porta al 2% il valore annuo e ciò per per la prima volta da quando la fed ha interrotto i rialzi dei tassi, nell'ambito del range ottimale previsto dalla fed che va da un minimo dell'1,75% ad un massimo del 2%; il dato sui nuovi posti di lavoro(157000) inoltre al disopra delle aspettative ; anche in questo caso il mercato ha chiuso positivamente; si sta formando una nuova bolla sul mercato azionario?? Analizzando i dati finora pubblicati si evince che ci troviamo in una fase economica molto favorevole al contesto azionario : il mercato del lavoro è in fase di accellerazione, i consumatori spendono di più e i prezzi non mostrano segnali inflattivi , quindi l'economia è in ripresa senza creare pressioni sul fronte inflazione. Da più parti si evocano scenari apocalittici, di imminenti crolli ; un ritracciamento sarebbe auspicabile anche perchè molta liquidità in attesa di essere allocata non entra nel mercato azionario proprio per i timori di uno storno imminente, che però non si materializza all'orizzonte; anticipare un ritracciamento che non si sa quando avverrà e in presenza di un forte momentum che i mercati registrano (il dax in particolare) equivale ad un azione suicidaria; il trader non deve avere proprietà divinatorie ma deve solamente(più facile a dirsi che fare) mettere in piedi una sana politica di money management che senza velleità eccessive, gli consenta di sopravvivere in un settore che sicuramente resta fra i più difficili ed insidiosi.
Non è difficile ipotizzare che ancora per qualche mese la Fed stia ferma senza intervenire sui tassi e che solo un peggioramento della situazione immobiliare, un aumento della disoccupazione oppure un calo delle entrate personali porteranno la Fed a ritoccare i tassi verso il basso.


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