

La rottura della cloud nei primi giorni di novembre era la rappresentazione grafica di una fase di particolare debolezza che sta attraversando il nostro mercato ormai da parecchio tempo; proprio lo stazionamento al disotto della cloud, mi aveva indotto a pensare che i minimi di agosto fossero il primo approdo di un mercato asfittico e che ben rappresenta la fase di particolare difficoltà che la nostra economia sta attraversando e che con una struttura debole risente in maniera amplificata della forza dell'euro e del caro-petrolio. Ora la domanda che ci si pone è se i minimi di agosto resteranno inviolati e se nei prossimi giorni si assisterà ad un recupero.
Come è possibile vedere dal grafico ci sono in formazione minimi decrescenti che non lasciano sperare bene per il futuro;dopo il minimo del 15 marzo scorso, il minimo di agosto è situato a circa 1000 punti più in giù e un ulteriore minimo ormai a questo punto molto probabile, concretizzerebbe una struttura ribassista che troverebbe supporto a 37000. Come spesso ho scritto in qualche post precedente c'era da aspettarsi un aumento di volatilità che effettivamente c'è stato; quindi durante le fasi di contrattazioni non ci dovremo meravigliare di continui cambi di direzione che metteranno a dura prova chiunque non sia abituato ad operare in condizioni di alta volatilità; tornando all'analisi, la chiusura di venerdì con un grosso marobozu non lascia molti spazi di ottimismo ma tutto ciò non toglie la possibilità di rimbalzi in quanto come è possibile vedere siamo ormai in una condizione di ipervenduto come indica lo stocastico; è inutile ripetere che in mercati fortemente direzionali lo stocastico può restare in ipervenduto anche per mesi, e quindi questo indicatore va usato con molta cautela; è un indicatore che preferisco abbinare a pattern d'inversione delle candele giapponesi; per esempio un hammer o un morning star abbinato allo stocastico in ipervenduto.
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