sabato 31 gennaio 2009

INDICE SPMIB40: TIMIDI TENTATIVI DI RIMBALZO.




Pur fra innumerevoli incertezze, i mercati azionari sono riusciti a trovare la forza di reagire chiudendo la settimana all'insegna della positività; in linea con gli altri principali mercati , l'indice SMIB40 ha chiuso la settimana in positivo, sovraperformando addirittura, nella seduta di venerdì, gli altri mercati europei; il risultato settimanale per Piazza affari è del 3,76% .
Se non ci saranno ulteriori notizie negative o eventi esogeni, sembra realistico attendersi un movimento laterale nella fascia compresa fra 17000 e 21000; il livello intermedio da monitorare, al rialzo, resta fissato a 18850 mentre al ribasso, a 17650; questi livelli rappresentano il confine oltre il quale il movimento rispettivamente, rialzista o ribassista, potrà subire un accellerazione.

PEGGIOR GENNAIO IN ASSOLUTO PER DOW JONES E SP500.



Nel mese appena concluso sia il Dow Jones che l'SP500 hanno perso più dell'8%; è andata un po meglio al Nasdaq, ma non bisogna dimenticare che il 2008 è stato un anno da dimenticare per il settore tecnologico.
"As goes January, so goes the year" recita un motto molto diffuso; ma non sempre il mese di gennaio è il barometro dell'intero anno;lo rileva uno studio di Sam Stovall che ha cercato appunto , a partire dal 1945, la correllazione fra il mese e l'indice Sp500; dallo studio emerge che ogni qual volta l'indice Sp500 si è chiuso positivamente nel mese di gennaio, nell' 85% dei casi l'anno si è chiuso positivamente con un guadagno medio superiore all'11%; nel caso invece di perdita , solo nel 48% dei casi l'anno si è chiuso negativamente con una perdita media del 2,2%.
A livello grafico, entrambi gli indici si sono poggiati sulla parte bassa del triangolo che si è venuto a creare negli ultimi quattro mesi e la cui rottura metterebbe in serio pericolo i minimi di novembre scorso.

ANCORA VENDITE DIFFUSE SUI PRINCIPALI LISTINI.

Il dato relativo al prodotto interno lordo americano, migliore delle aspettative, sembrava poter dare slancio all'ultima sessione della settimana, ma così non è stato; un calo del pil nell'ultimo trimestre dell'anno del 3,8% rispetto ad una previsione del 5,5%, a prima vista, è stata una sorpresa positiva in quanto delinea una contrazione dell'economia meno profonda di quanto la maggior parte degli economisti si aspettavano; va ricordato a proposito che il dato è una stima preliminare che sarà soggetto a due revisioni a fine febbraio e a fine marzo quando il dipartimento del commercio disporrà di informazioni più complete; non è da escludere quindi che si possa arrivare ad un risultato peggiorativo. Il dato, tuttavia, offre, poche speranze per le prospettive economiche di medio termine; i consumi personali ,calati del 3,5% nell'ultimo trimestre, hanno sottratto circa due punti e mezzo al Pil, senza dimenticare che il trimestre precedente il calo fu del 3,8%. Cali di questo genere sono molto rari e si ritrovano solo nei primi anni ottanta quando l'economia entrò in una recessione profonda ma di breve durata; durante i primi anni ottanta però i consumi si ridussero in un solo trimestre e si limitarono ad una contrazione del 3%; nella recessione del 199o-91 invece le spese diminuirono in due trimestri successivi del 2,8% e dell'1,7% e durante la recessione del 2001 invece i consumi non diminuirono neppure in un trimestre; questa breve parentesi storica mette bene in evidenza la severità della situazione economica attuale. Non va infine sottovalutato l'aumento delle scorte che ha aggiunto al pil circa l'1,3%; un aumento delle scorte nel bel mezzo di una crisi epocale, una crisi che vede il consumatore spendere sempre meno, non può essere interpretato in maniera positiva in quanto è molto probabile aspettarsi una diminuzione della produzione da parte delle aziende che trovandosi di fronte ad domanda sempre più debole da parte del consumatore , finiranno per attingere dalle scorte piuttosto che aumentare la produzione. Un ulteriore elemento di inquietudine riguarda il calo degli investimenti da parte delle aziende: la riluttanza ad effettuare investimenti in un ambiente recessivo ha portato al crollo delle spese in conto capitale, che rappresentano uno dei pilastri dell'attività economica; ciò che impressiona anche in questo caso è l'entità del declino che nell'ultimo trimestre dell'anno ha raggiunto il 19,1%.
Da tutti questi elementi si deduce che dal dato sul Pil tutto sommato migliore delle aspettative, non ci sono elementi che permettano di intravedere un cambiamento delle prospettive economiche per l'anno in corso; anche se ci sarà un rallentamento del deterioramento generale dell'economia, la fallimentare situazione del sistema bancario e le grandi incertezze legate al mondo del lavoro con annunci di tagli di personale ormai ogni giorno(100.000 nella settimana appena conclusa) , non lasciano intravedere all'orizzonte alcun cambio di rotta.

domenica 25 gennaio 2009

SETTIMANA ALL'INSEGNA DELLE TRIMESTRALI E DEI DATI MACRO.



La settimana entrante ci porterà una mole impressionante di informazioni societarie, in un trimestre che si sta delinenando come essere il peggiore per profitti degli ultimi dieci anni. Saranno, infatti, 137 società dell'Sp500 a rilasciare la trimestrale insieme a 12 componenti del Dow Jones; di cui fra le più importanti ricordo Caterpillar, American Express, McDonald's, Yahoo, Wells Fargo and Exxon Mobil. La sensazione che ci si potesse trovare di fronte ad un quarto trimestre terribile verrà confermata dai dati che queste aziende rilasceranno; un contributo fattivo verrà poi oltre che dai dati sul settore immobiliare(previsti ancora deludenti), anche dalla confidenza dei consumatori e dal leading indicator; mercoledì toccherà alla riunione della Fed e l'ultima giornata della settimana ci consegnerà la ciliegina sulla torta e cioè il dato relativo al prodotto interno lordo atteso in calo del 5,2%; si tratterebbe del calo più vistoso degli ultimi 25 anni. Finora solo il 15% delle aziende dell'Sp500 ha rilasciato la trimestrale e le previsioni sono per un calo dei profitti che potrebbe superare il 25% rispetto ai dati di un anno fa.
Dal punto di vista tecnico, il test degli 8000 del Dow Jones ,in essere da qualche seduta, e caratterizzato da volumi in crescita, lascia prevedere la possibilità di un rimbalzo che avrebbe i 9000 come primo livello di test; per quanto concerne il nostro SPMIB40, è continuata l'accellerazione del ribasso, finendo rovinosamente sotto il livello dei 18.000.
La seduta di venerdì ha realizzato un hammer che tocca i minimi assoluti di 16716 punti e come è facile intuire, il mercato italiano ha mostrato maggiore debolezza rispetto agli altri indici europei ; vedremo se l'hammer anticipa la volontà di una reazione, che ormai dopo 5 mesi continuati di chiusura negativa, sarebbe quasi da attendersi.

domenica 18 gennaio 2009

VOLATILITA' ED INCERTEZZA: GRANDI OPPORTUNITA' PER CHI SAPRA' SFRUTTARLE.



Volatitilità ed incertezza saranno il leit motiv che caratterizzerà il mercato azionario nel nuovo anno; i violenti strappi dei prezzi oltre ai rischi porteranno grandi opportunità per chi saprà sfruttarle; non è un mercato adatto per chi ama un trading tranquillo, e neppure per chi ha un approccio meramente dilettantistico.
La settimana appena conclusasi, con gli operatori ormai ritornati in piena attività dopo la pausa natalizia, ha dimostrato semmai ce ne fosse stato bisogno, che fino a quando i dati macro non mostreranno segnali di miglioramento, il mercato continuerà la sua fase di trading range e nessuna ipotesi al momento è da escludere; la permanenza al disopra dei 18.000 punti dell'indice SPMIB40 e al disopra dei 14.000 dell'indice Mibtel rendono sempre più realistica la possibilità di un rimbalzo; una rottura di quei livelli, al contrario, aprirà la porta a dolorosi approfondimenti della discesa; domani molto probabilmente ci saranno volumi modesti per la chiusura di Wall Street per la festività dedicata a Martin Luther King ; poi le attese e gli occhi del mondo saranno concentrati sull'insediamento, martedì, del nuovo Presidente Obama; forti sono le aspettative su questo cambio ai vertici statunitensi, e mi auguro vivamente che dai sogni si passerà subito ai fatti concreti, individuando in anticipo e con professionalità i settori dove intervenire.Un pensiero va sicuramente dedicato a quanti hanno perso o perderanno la casa a causa delle alchimie finanziarie dei grandi gruppi bancari; un intervento mirato a salvaguardare la permanenza dei cittadini nelle proprie case avrebbe probabilmente un esito decisamente positivo per la soluzione della grave crisi che oltre che le istituzioni finanziarie, colpisce in maniera inusitatamente forte il cittadino comune; ma mentre le prime vengono salvate a colpi di miliardi di dollari pur essendone i principali responsabili , i secondi si trovano a vivere la grande tragedia della perdita della propria casa. E' innegabile però che fino a quando le cose per le banche non miglioreranno, sarà difficile ipotizzare una stabilizzazione dei mercati azionari e allora la strada del risanamento dovrà per forza passare attraverso la stabilizzazione del sistema finanziario.

domenica 11 gennaio 2009

80 EURO PER TE SE APRI UN CONTO FINECO ENTRO IL 30 GENNAIO 2009 CON I MIEI CODICI PROMOZIONE: AA3776865 OPPURE AA4488453

ANNO NUOVO, CON LE STESSE INCOGNITE E PROBLEMATICHE.


Nell'ultima settimana di dicembre e durante i primi giorni del nuovo anno, sui mercati mondiali ha predominato la positività; gli indici hanno tentato , con volumi esigui, di lasciarsi alle spalle un anno che ormai sarà difficile dimenticare; l'Sp500, infatti, in quel periodo ha recuperato circa l'8%; il ritorno alla realtà, anche attraverso la lettura dei dati macro, ha sensibilmente ridotto quel guadagno; non sono bastati neppure i propositi del nuovo Presidente, che attraverso massicci interventi economici intende far fronte alla crisi economica più insidiosa degli ultimi 50 anni.
Ad inizio anno non mancano le previsioni le più disparate; ognuna tiene conto di diversi approcci ma tutte dovranno far conto con una situazione economica, che nel 2009 , sarà a dir poco drammatica ; non mancherà chi riterrà che ormai i prezzi scontino ogni possibile recessione futura, ma di certo l'anno che ci si trova ad affrontare sarà ricco di sfide e probabilmente all'insegna della forte volatilità; in queste condizioni sarà necessario disporre di tutti gli strumenti necessari per poter contenere il rischio e non lasciarsi prendere nè dall'euforia nè dal panico; una corretta diversificazione che rispetti la propria propensione al rischio sarà determinante per superare le sfide che questo nuovo anno ci proprorrà. A questo proposito, non dovrà essere sottovalutato lo scarso apporto in termini di rendimento che l'investimento obbligazionario offrirà almeno nella prima parte dell'anno; l'imponente massa di liquidità necessaria per tentare di arginare la situazione finanziaria globale, finirà per alimentare l ' inflazione e non è da escludere che quanto prima i tassi saranno costretti a salire per permettere agli stati l'approviggionamento dei fondi necessari per la normale gestione oltre che per quella straordinaria; quindi in questa fase sono sicuramente da evitare investimenti obbligazionari di lungo termine preferendo quelli di breve durata; come più volte ribadito nei post precedenti, lo strumento da preferire in fasi come queste è sicuramente quello degli etf, attraverso l'accumulo di quote.
Da un punto di vista tecnico, l'indice Spmib40 dopo la rottura della resistenza a 20300, ha ritracciato verso la tenkan sen posta a circa 20.000; una reazione immediata da questi livelli manterrà intatto il trend positivo di breve termine; in caso contrario sono aperte tutte le opzioni possibile e cioè sia la possibilità di un doppio minimo sui livelli di dicembre che lil raggiungimento di nuovi minimi.