domenica 29 giugno 2008

SPMIB FUTURE: ATTESO CONSOLIDAMENTO SUI MINIMI DI MARZO SCORSO.


Nessuna grande novità di rilievo se non la prevedibile marcia di avvicinamento ai minimi di marzo; la settimana entrante sarà determinante; o ci sarà una reazione immediata e convincente, probabilmente proprio sul filo dei minimi di marzo scorso, o come anticipato nei post precedenti i minimi del 2004 saranno gli obiettivi delle prossime settimane.
Molti titoli bancari presentano, a fine seduta di venerdì, degli hammer che, nel caso in cui fossero confermati, potrebbero gettare benzina sul fuoco, di un probabile rimbalzo.

DOW JONES: SULL'ORLO DI UN BEAR MARKET.




La crescita inarrestabile del prezzo del petrolio e la consapevolezza che i bilanci delle banche saranno sotto pressione ben oltre il 2008, ha portato il Dow Jones sull'orlo di un bear market. Proprio le banche sono state le protagoniste assolute in negativo dell'sp500 ; il Dow Jones ha chiuso la settimana con una perdita del 4,2%, l'Sp500 del 3% e il Nasdaq Composite del 3,8%; peggio è andato al Dow Jones Transportation che ha chiuso con una perdite del 5,5%. Dal punto di vista macroeconomico la settimana entrante attesterà ancora una volta le forti difficoltà dell'economia ; le attese sono per una perdita di 60.000 posti di lavoro e per il sesto mese consecutivo sul fronte occupazionale la situazione non mostra miglioramenti.; da inizio anno sono stati persi circa 324.000 posti di lavoro.
Dal punto di vista grafico, al disotto dei 12500, con la rottura della cloud, era ormai evidente che la fase negativa era entrata nel vivo; al momento non si vedono importanti segnali grafici tali da evidenziare un miglioramento a breve; se non ci saranno reazioni immediate , si aprirà una probabile fase durante la quale le quotazioni potranno lambire i minimi del 2006 in una sorta di trading range che vede come limite inferiore i 10800 e superiore gli 11400.
Migliore sembra la situazione dell'sp500 che è ormai a pochipunti dal minimo di marzo scorso; come più volte ribadito i listini tecnologici reggono meglio alle spinte ribassiste ed infatti il Nasdaq Composite ha ancora qualche centinaio di punti davanti prima di raggiungere i minimi di marzo scorso.

giovedì 26 giugno 2008

SPMIB FUTURE: TORNANO PREPOTENTI LE VENDITE


E' ormai una settimana che il derivato staziona presso i minimi di marzo scorso; la chiusura del gap rimasto aperto nella seduta del 20 marzo scorso poteva essere un appiglio cui potersi aggrappare prima che le vendite sarebbero sfociate in un fiume in piena; l' ultima possibilità è data da un potenziale doppio minimo, ma anche se quest'ipotesi non dovesse prendere corpo allora si apriranno due possibili scenari: la creazione di una trappola per orsi, a cui seguirebbe un rimbalzo di una certa entità o dovremo assistere ad un periodo di forte negatività che ci condurrà fino ai valori del 2004.

mercoledì 25 giugno 2008

SPMIB FUTURE: CHIUSURA SUL FILO DEI 30300.


Dopo il dato sulle scorte, americane che ha mostrato per la prima volta una crescita nelle ultime 6 settimane, il petrolio ha perso circa 4 dollari ; la domanda di carburanti ha raggiunto la media dei 20,2 milioni di barili nelle ultime quattro settimane in calo del 2,3 % rispetto ad un anno fa; il prezzo decisamente alto della benzina e del gasolio sta decisamente avendo un impatto sulle abitudini dei consumatori; ed è per questo che da inizio anno i titoli petroliferi hanno perso appena il 10% rispetto alla perdita di circa il 40% delle banche; ma sembra che nelle ultime settimane i titoli bancari si stiano difendendo discretamente meglio rispetto ai titoli del settore petrolifero; ed è proprio il settore bancario che oggi ha permesso all'indice di riportarsi anche se di poco sopra i 30.000 punti; decisivo è stato il rimbalzo di Fiat(+4,4%) dopo la perdita dell'8% di ieri e il rimbalzo sostenuto di Finmeccanica di circa l'8%.
Per quanto concerne il derivato, anche in questo caso la chiusura è stata di poco sopra i 30300, che ieri avevo ipotizzato quale livello oltre il quale è lecito attendersi una continuazione del rimbalzo; la situazione è ancora molto aperta e la possibilità che il rimbalzo possa essere anche di una certa intensità rimane ancora attuale.

martedì 24 giugno 2008

SPMIB FUTURE: VICINISSIMO AI MINIMI DI MARZO, REAGISCE E SI RIPORTA IN PROSSIMITA' DEI 30.000 PUNTI.


Complice i rumors insistenti che preannunciavano un attacco israeliano alle postazioni nucleari iraniane, e le parole del presidente dell'Opec, Chakib Khelil, secondo cui i prezzi del petrolio non scenderanno nonostante gli sforzi dell'Organizzazione dei Paesi produttori, il clima è divenuto sempre più incandescente tanto da portare in territorio tutte le principali piazze finanziarie.
Il future spmib40 si è portato in prossimità dei minimi di marzo ma poi in chiusura ha egregiamente reagito portandosi in prossimità dei 30.000 punti; nel breve, il superamento dei 30300, rimane fondamentale per evitare che il minimo di marzo diventi un minimo relativo dell'anno in corso.

lunedì 23 giugno 2008

SPMIB FUTURE: MIGLIORAMENTO GRAFICO SOLO SOPRA 30650 .


Seduta di sostanziale consolidamento che nulla dice di più circa gli sviluppi futuri del derivato nostrano; l'ipotesi di un rimbalzo, anche importante, resta ancora valido dopo la chiusura del gap lasciato aperto nel mese di marzo scorso; per le prossime sedute, pur in un trend ribassista, un miglioramento grafico si avrebbe con il superamento dei 30650 oltre il quale ci si aspetterebbe un ritorno sui 31500 dove probabilmente tornerebbero le vendite.

domenica 22 giugno 2008

FUTURE SPMIB40: CHIUSO IL GAP DI MARZO SCORSO, NON E' DA ESCLUDERE UN RIMBALZO NEI PROSSIMI GIORNI.


L'ondata di vendite che si sono abbattute sui mercati finanziari non hanno ovviamente risparmiato la piazza finanziaria italiana; la debolezza intrinseca del nostro listino ha distinto in negativo Piazza Affari e ormai siamo prossimi ai livelli minimi di marzo scorso; la possibilità che la chiusura del gap del 20 marzo scorso possa fungere da supporto, mi lascia intravedere la possibilità di una reazione positiva nei prossimi giorni; la perdita in chiusura dei 29400 non lascerebbe molte alternative se non un ripiegamento sui minimi del 2004 a circa 28000 punti.

sabato 21 giugno 2008

SP500: QUADRO NEGATIVO, SOLO SOPRA 1340 POSSIBILITA' DI RIMBALZO CONCRETO.



Per la terza settimana consecutiva l'indice SP500 chiude in territorio negativo , portando la perdita per il 2008 a circa il 10%; la sensazione diffusa è che gli utili caleranno per il quarto trimestre consecutivo mentre l'inflazione è vista in aumento e la crescita decelera.
Le 3 streghe, la scadenza trimestrale caratterizzata da un sensibile aumento della volatilità in quanto scadono contemporaneamente i contratti future sugli indici, le opzioni sulle azioni e le opzioni legate all'indice, sono state accompagnate dall'annuncio da parte della Fifth Third Bancorp, fra le principali banche regionali, del taglio del dividendo e da risultati peggiori del previsto da parte di Fedex Corp. . L'indice delle banche dell'Sp500(vedi grafico) ha ormai raggiunto i minimi degli ultimi 12 anni e il sistema finanziario è ancora ben lungi da una stabilizzazione definitiva; rilevo con una nota d'ironia i consigli d'acquisto e le indicazioni di fantasmagorici target price su aziende sia italiane che straniere, da parte di di banche pseudo-blasonate, la cui imperizia e incapacità hanno messo in dubbio l'esistenza stessa della loro permanenza sul mercato; rimane una voce fuori dal coro l'annuncio da parte di Santander di una previsione di utile superiore ai 10 miliardi di euro per il 2008 grazie all'andamento positivo del mercato brasiliano e dell'america Latina in genere.
Determinanti per l'abbozzo di un rimbalzo che potrebbe anche essere corposo rimane il superamento dei 1340 in chiusura; se ciò non dovesse accadere, allora non rimane che da testare i minimi di marzo scorso.

domenica 15 giugno 2008

SP500: ANCORA INCERTE LE SORTI DELL'INDICE PIU' RAPPRESENTATIVO.


La settimana si aprirà con le trimestrali dei principali gruppi bancari americani; Lehman riporterà la trimestrale lunedì , Goldman Sachs martedì e mercoledì sarà la volta di Morgan Stanley; sembra ormai chiaro a tutti che la Fed abbia finito di tagliare i tassi e dopo i massicci interventi di liquidità mirati a contenere la forte crisi di liquidità, sembra che sia giunto il momento di dedicarsi all'inflazione.
L'indice dei prezzi al consumo è cresciuto del 4,2% negli ultimi 12 mesi e nel solo mese di maggio l'aumento è stato dello 0,6% in deciso rialzo rispetto allo 0,2% di aprile; il drammatico aumento dei costi energetici è il principale responsabile dell'impennata inflattiva; nel solo mese di maggio i costi energetici sono aumentati del 4,4 % e sono cresciuti del 17, 4 negli ultimi 12 mesi; anche il prezzo degli alimentari ha contribuito anche se in misura minore; i prezzi degli alimentari sono aumentati dello 0,3% in maggio e del 5,15% negli ultimi 12 mesi. Tutto ciò rende molto probabili aumenti dei tassi che potranno essere effettuati già a partire da agosto o settembre.
Il grafico lascia ben intravedere le difficoltà che l'indice sta affrontando da metà maggio quando la media mobile a 144 periodi ha inesorabilmente stroncato ogni possibilità di riportarsi sopra i massimi di dicembre dell'anno scorso; il rimbalzo in atto troverà forti resistenze a quota 1385-1390 e su questi livelli che si giocheranno le sorti delli'ndice più rappresentativo del mercato americano.

DAX: LA CLOUD E' RIUSCITA A CONTENERE LE SPINTE RIBASSISTE.


Della fase negativa che ha caratterizzato un po tutti i mercati non poteva non risentirne anche l'indice tedesco che tuttavia è riuscito a contenere i danni arrestando momentaneamente la caduta a ridosso della cloud; i minimi di marzo scorso sono ancora molto lontani, ma nel breve il superamento di quota 6830 vedrà l'indice alle prese con la forte resistenza a 6900-6930 dove probabilmente ritornaeranno i venditori. Anche per l'indice Dax la media mobile a 144 periodi ha rappresentato un livello invalicabile e prima di poterla di nuovo lambire sarà necessaria una fase di accumulazione; nel frattempo non tutti i pericoli sono scampati e fra 6600 e 6900 si determinerà il destino dell'indice.

SPMIB40 ; L'IPERVENDUTO RAGGIUNGE LIVELLI ESTREMI.


Pesante il bilancio per l'indice Spmib40 che accentua la propria debolezza chiudendo la settimana con una perdita del 3,9%. La volatilità implicita rimane molto alta(23,2%) in rialzo rispetto alla setimana precedente (20,8%) favorita dalle tensioni inflazionistiche; la ripresa del greggio finirà per aumentarle e le banche centrali sembrano come non mai intenzionate a ritoccare verso l'alto i tassi; il sentiment degli operatori non migliora anche in considerazione delle mai risolte difficoltà nel settore finanziario; Lehman Brothers anticipa una trimestrale disastrosa e annuncia le dimissioni del Chief financial Officer Enrin Callan e del Chief Operating Officer Joseph Gregory, mentre si rincorrono i rumors di possibili svalutazioni da parte di Goldman Sachs.
Per quanto concerne l'aspetto grafico, la perdita di quota 32300 ha innescato un deciso sell-off che a 30400 ha trovato un valido supporto; venerdì il rimbalzo ha preso forma di un piccolo hammer, che dovrà essere confermato nei prossimi giorni; è prevedibile che l'indice si porti verso i 31500-31600 dove probabilmente il rimbalzo mostrerà il fiato corto.

lunedì 9 giugno 2008

TITOLI SPMIB40: A2A



Il 50% di ritracciamento della discesa iniziata a gennaio scorso ha creato una forte opposizione alla continuazione del rimbalzo; l'Hichimoku aveva indicato un segnale long seppure di debole entità , a circa 2,35 e l'eventuale entrata long doveva poi superare la cloud per poter sperare in un allungo sufficiente ad uscirne in gain. Primo segnale di pericolo sotto 2,49 e conferma del trend ribassista sotto 2,32. Operazioni long, speculative, a 2,49 -2,5, con stop loss al disotto di 2,43 e target 2,7

domenica 8 giugno 2008

INDICE SPMIB40: 32500 PIU' VOLTE TESTATO, NON HA RETTO ALLE VENDITE.



Dopo i minimi di marzo scorso, l'indice Spmib40 ha iniziato una fase di rimbalzo che lo ha portato a lambire l'importante livello di resistenza a 34500; l 'incapacità di superare quel livello ha innescato una fase di prese di beneficio accentuata dallo stacco dei dividendi; e allora l'ultimo baluardo a sostegno della tesi che probabilmente il movimento in atto non doveva essere considerato un rally in un mercato orso, era il mantenimento dei 32500; testato più volte alla fine ha ceduto in concomitanza con l'uscita dei dati relativi alla disoccupazione americana e alla forte impennata del petrolio che in una sola giornata ha visto crescere le quotazioni di più di 10 dollari; a questo punto l'eventualità di una nuova gamba ribassista diventa sempre più realistica e se il livello dei 31000 non dovesse reggere alle spinte ribassiste allora i mercato dovrà fare i conti con i minimi di marzo scorso.

SI ACCENTUA LA DEBOLEZZA DEGLI INDICI INDUSTRALI RISPETTO A QUELLI TECNOLOGICI.





La debolezza dell'indice Dow Jones e dell'Sp500 ha trovato ampiamente conferma nella settimana appena conclusasi; la crisi innescata dai mutui non è assolutamente finita; l'aumento dei generi alimentari e la crescita incontrollata del prezzo del petrolio, mettono a serio rischio la crescita globale e mettono a dura prova il consumatore sul versante dei consumi. Nonostante tutto, probabilmente, le vendite al dettaglio sono cresciute nel mese di maggio di uno 0,5% rispetto al calo dello 0,2% del mese precedente ; gli sconti fiscali di circa 57 miliardi di dollari stanno iniziando a dare i primi benefici, ma non è difficile ipotizzare che si tratterà di un miglioramento passeggero; si tratta di uno stimolo momentaneo che la stretta creditizia, il crollo del valore delle proprietà immobilari e un mercato del lavoro sempre più debole(persi 324.000 posti di lavoro da inizio anno), finiranno per rendere sempre meno incisivo.
Ritornando ai grafici, è del tutto evidente che la brutta chiusura di venerdì ha notevolmente accentuato la debolezza dell'indice Dow Jones portando le quotazioni al disotto della cloud e annullando del tutto le possibilità di una continuazione del rimbalzo; un po meglio va per l'indice Sp500 che è ormai prossimo a 1330, livello sotto il quale non è da escludere il test dei minimi di marzo scorso. Ancora lontano dal livello di guardia sono sia il Nasdaq100 che il Nasdaq Composite; il primo ha ancora ampio spazio di ritracciamento prima che la situazione diventi critica come l'indice industriale;sicuramente la rottura dei 1900, dove comunque si attende una prima reazione, e la definitiva rottura del livello di 1825, consentiranno di attribuire, senza timore di essere smentiti, al movimento di recupero che parte dal mese di marzo scorso , la caratteristica d un rally in un mercato orso; ne deriverebbe da ciò l'ineluttabilità di nuovi minimi.
Non molto dissimile è la situazione del Nasdaq Composite che a 2395 potrebbe vedere i compratori ritornare ma che al disotto dei 2320 vedrebbe crescere esponenzialmente la possibilità di testare i minimi di marzo scorso.

domenica 1 giugno 2008

I LISTINI TECNOLOGICI SOVRAPERFORMANO IL SETTORE INDUSTRIALE


In una settimana all'insegna del rialzo, i listini teconologici hanno dimostrato maggiore forza relativa sia rispetto all'indice dei titoli industriali sia all'indice Sp500; la sovraperformance del Nasdaq, sia Composite che 100, ormai va avanti da circa 2 mesi e il ritorno d'interesse per i titoli tecnologici lascia ben sperare per la continuazione del rialzo dei mercati; generalmente è proprio il Nasdaq che apre la strada a rialzi stabili e sufficientemente lunghi.