Anche la terza settimana consecutiva si chiude in negativo con il Ftsie Mib in perdita di circa il 3%; medesimo scenario sui principali mercati europei ed americani, nonostante le trimestrali continuino ad essere migliori di quanto prevedessero gli analisti; la crescente disoccupazione a livello mondiale rappresenta un freno al risanamento dell'economia ; ma non sono le sole problematiche economiche e finanziarie a pesare sul sentiment degli investitori; ci sono anche quelle legate alle difficile scelte che la politica è chiamata a fare per mitigare gli effetti di una crisi che lascerà un segno indelebile su molte fascie del tessuto sociale ed economico. La fase particolarmente negativa dell'economia in Grecia, Spagna e Portogallo contribuisce ad innervosire gli investitori che temono l'eventualità di un default dei debiti sovrani. Non ci sono dubbi che ci sia qualcosa che non va nei mercati; in apertura, di contrattazioni, c'è il solito tentativo di rimbalzo che inesorabilmente scema durante la giornata per poi approdare ad una chiusura negativa e in molti casi anche fortemente negativa; lo scarso interesse agli acquisti scoraggia il toro e non c'è al momento nessun elemento catalizzatore in grado di di dare una svolta rialzista. Dal punto di vista tecnico, il nostro indice principale ha , per il momento, brillantemente superato il test della media mobile a 200 periodi, sforandola nella giornata di venerdì ma chiudendo abbondandemente sopra; è un momento cruciale nel breve anche se il grafico settimanale lascia ancora qualche speranza; tuttavia se non si assisterà ad un rimbalzo convincente, c'è il rischio concreto di un periodo di forti vendite con un ritracciamento che probabilmente potrà anche superare il 10-20%. Il grafico settimanale indica come supporto importante quello posto a circa 21.000 punti.
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