domenica 25 marzo 2007

I MERCATI FESTEGGIANO BERNANKE

Bernanke ha voluto dimostrare che fino a prova contraria è lui il solo responsabile della politica monetaria americana e che tiene in poco conto le ingerenze di Greenspan che in un recente intervento ha lasciato intravedere che la possibilità di una recessione per fino anno è ormai al disopra del 30%. E’ forse proprio in relazione a ciò che il documento di Bernanke che ha accompagnato la decisione della Fed di lasciare i tassi invariati, dice tutto e il contrario di tutto. Nel comunicato viene ribadito che l’inflazione è un rischio del tutto presente e che “le recenti letture dell’inflazione core sono state alquanto elevate”, ma poi rassicura gli animi dicendo che “pur considerando il fatto che le pressioni inflazionistiche potrebbero rientrare con il passare del tempo, l’alto livello di utilizzazione delle risorse sosterrà tali pressioni”. Quando viene allo scoperto e afferma che , allora il cambiamento dell’orientamento da restrittivo a neutrale, pur se festeggiato con un forte rally dai mercati, non si capisce come interpretarlo. L’atteggiamento neutrale anticiperebbe un potenziale abbassamento dei tassi, e l’inflazione???

Per quanto concerne lo stato di salute dell’economia, riconosce che le indicazione fin qui in possesso sono miste e che il miglioramento del settore edilizio è in corso, ma dei mutui subprime non fa nessun cenno; poi continua dicendo che comunque l’economia crescerà moderatamente nei trimestri prossimi. Bernanke ha di fatto riconosciuto la stagflazione? L’ottimismo con il quale il mercato ha salutato il commento della Fed sinceramente mi sembra esagerato e quindi consiglio molta cautela nell’approccio al mercato; anche se la probabilità che il mese di marzo si chiuda alla grande è alta grazie al window dressing che tipicamente contraddistingue le chiusure trimestrali e che statisticamente, secondo lo “Stock Trader’s Almanac” il mese di aprile è un mese positivo per i mercati ; ma le previsioni di utili in calo per il primo trimestre potrebbero mettere a dura prova le statistiche.

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