martedì 1 dicembre 2009

LE RICHIESTE EUROPEE ED AMERICANE DI UN APPREZZAMENTO ORDINATO E GRADUALE DELLO YUAN FINORA NON HANNO SORTITO ALCUN RISULTATO.



Durante la riunione fra i responsabili delle finanze europee e il Primo Ministro cinese, Wen Jiabao, è stata ribadita la richiesta alle autorità cinesi, richiesta già avanzata qualche setttimana fa da Barack Obama, di un apprezzamento graduale dello yuan;  la rivalutazione dello yuan viene ritenuta opportuna anche dal Presidente della Banca Centrale Europea Trichet ma le notizie diffuse dalla televisione ufficiale cinese  riportano che il Primo Ministro si è espresso per un mantenimento della stabilità dei tassi di cambio dello yuan, hanno definitivamente fatto accantonare ogni speranza che le autorità cinesi possano intervenire in tal senso. Lo yuan da marzo ad oggi, ha perso poco più del 15%   nei confronti dell'euro e l'economia europea è quella che ne risente di più con le esportazioni pesantemente penalizzate  mentre le merci cinesi ed americane diventano sempre più competitive mettendo a forte rischio la ripresa economica in atto. Il commissario europeo agli affari economici, Almunia, intanto ha sollevato lo spauracchio di un crescente protezionismo in Europa se non ci saranno progressi sulla questione dei cambi;  le esportazioni della Cina verso i  Paesi dell'Unione  rappresentano il  20% del totale  ed è inaccettabile e  irragionevole che  debba essere proprio l'area euro a pagare il prezzo più alto  per l' eccessiva fragilità del dollaro.

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